Il 2017 e la nuova era digitale: fattura elettronica tra privati un futuro non tanto lontano, vantaggi

con la Legge di bilancio 2017 la fattura elettronica diventerà una realtà con cui confrontarci sempre più spesso: se oggi questo strumento riguarda solo coloro che lavorano con le pubbliche amministrazioni, dal prossimo anno arriverà l’estensione alle operazioni tra privati: in questo articolo vediamo come la fattura elettronica può essere un volano per rilanciare le attività di studio

ct-facebookNovità in vista nel 2017, non tanto per i nuovi adempimenti, alquanto gravosi, imposti dall’art. 4 del D.L. 22 ottobre 2016 n. 193, ma piuttosto perché il nuovo anno segna l’inizio di un’era digitale in cui le corse dell’ultima ora e il continuo rincorrere clienti e scadenze, sembrano ormai superati. L’articolo illustra dapprima gli oneri e i benefici previsti dal D.L. citato, soffermandosi poi, sulla possibilità di passare ad un sistema di fatturazione elettronica tra privati (FEB2B) con evidenti vantaggi nella gestione delle contabilità e nella competitività dei nostri studi professionali.

A partire dall’1 gennaio 2017, gli adempimenti imposti dall’art. 4 del D.L. 193 del 22 ottobre 2016 riguardano l’obbligo per i soggetti passivi (o per i relativi intermediari) di trasmettere trimestralmente e telematicamente all’Agenzia delle Entrate:

  1. i dati di tutte le fatture emesse nel trimestre di riferimento, e di quelle ricevute e registrate ai sensi dell’articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ivi comprese le bollette doganali, nonché i dati delle relative variazioni” (cd. spesometro);

  2. le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche I.V.A., anche nell’ipotesi di liquidazione con eccedenza a credito;

ottenendo dei benefici (previsti dalla norma) quali:

  1. possibilità, per i soggetti con volume d’affari non superiore a € 50.000,00, di godere una sola volta di un credito d’imposta di € 100,00 per l’adeguamento tecnologico;

  2. ulteriore credito d’imposta di € 50,00 (oltre a quello menzionato al punto precedente) a coloro che oltre ai dati delle fatture optano per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e prestazioni di servizi;

  3. soppressione dell’obbligo di comunicazione dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing, e dagli operatori commerciali che svolgono attività di locazione e di noleggio;

  4. soppressione dell’obbligo di presentazione del modello INTRASTAT limitatamente agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi ricevuti da soggetti stabiliti in un altro Stato membro dell’Unione Europea.

Tali benefici non compensano il maggior lavoro richiesto per ottemperare all’obbligo di presentazione dello spesometro e delle comunicazioni IVA trimestrali perciò, stando così le cose, sarà necessario organizzarsi al meglio per rispettare tutte le scadenze, magari trattenendosi più ore in studio di quelle già necessarie oppure assumendo un’altra persona. Ma quanto ci costa? Siamo sicuri che siamo davvero organizzati al meglio?

L’unico modo per ovviare all’obbligo di invio trimestrale dello spesometro (mentre rimane l’obbligo di invio trimestrale dei dati delle liquidazione periodiche I.V.A.) è quello di trasmettere e ricevere fatture elettroniche, ed eventuali variazioni delle stesse, relative alle operazioni tra privati (cd. B2B) secondo il formato già noto perché utilizzato, da più di un anno, con le Pubbliche Amministrazioni; in questo modo l’Agenzia delle Entrate acquisirà i dati necessari al controllo delle transazioni effettuate, dalle fatture elettroniche pervenute al Sistema di Interscambio (SDI), senza necessità di acquisire nuovamente gli stessi dati attraverso ulteriori comunicazioni (qual è lo spesometro).

È questa la vera novità del 2017, ossia la possibilità di trasmettere e ricevere fatture elettroniche nelle operazioni tra privati (e quindi non soltanto con le pubbliche amministrazioni), e i benefici sono di non poco conto.

I vantaggi più immediati (oltre ovviamente al venir meno dell’obbligo dello spesometro trimestrale) sono quelli previsti dal D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 127 che disciplina la “Trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici, in attuazione dell’articolo 9, comma 1, lettera d) e g), della legge 11 marzo 2014, n. 23” e riguardano:

  1. gli incentivi previsti dal D.L. 193/2016 elencati in precedenza;

  2. l’esonero dalla comunicazione delle operazioni svolte nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti “blacklist”;

  3. il venir meno dell’obbligo di presentazione delle comunicazioni degli acquisti presso gli operatori di San Marino con l’assolvimento dell’IVA mediante autofattura;

  4. l’ottenimento di rimborsi IVA in via prioritaria, ossia entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale;

  5. la riduzione di un anno del termine di accertamento IVA e imposte dirette, per coloro i quali garantiscono la tracciabilità dei pagamenti (ricevuti ed effettuati) superiori a € 30,00 (trenta);

  6. nuove modalità semplificate di controlli a distanza degli elementi acquisiti dall’Agenzia delle Entrate e comunque tali da non ostacolare il normale svolgimento dell’attività economica ed escludere la duplicazione di attività conoscitiva;

  7. per specifiche categorie di soggetti IVA di minori dimensioni, la realizzazione di un programma di assistenza, differenziato per categoria di soggetti, con cui sono messi a disposizione, in via telematica, gli elementi informativi necessari per le liquidazioni periodiche e per la dichiarazione annuale dell’IVA, venendo meno:

      1. l’obbligo di registrazione delle fatture di vendita e di acquisto;

      2. l’obbligo di apposizione dei visto di conformità o la sottoscrizione alternativa e la garanzia dei rimborsi IVA superiori a € 15.000,00;

mentre i benefici veri e propri si ottengono dalla gestione “organizzata” delle contabilità all’interno dei nostri studi.

In questi giorni, gran parte delle software house stanno informando noi Commercialisti degli aggiornamenti e delle nuove funzionalità di cui saranno dotati i software a partire dal prossimo mese di gennaio: i clienti verranno da noi abilitati ad accedere ad un’area riservata da cui poter emettere documenti (Preventivi, Ordini, DDT, Fatture, ecc.) che, una volta emessi, verranno da noi controllati e acquisiti a video senza necessità di stampa; ciò rappresenta un vantaggio anche per il cliente che può gestire in maniera semplice e organizzata i documenti fiscali. La fattura, una volta emessa dal cliente, sarà disponibile in cloud per il Commercialista che, a sua volta, potrà controllarla a video, importarla in formato xml e acquisirla con un click nella contabilità del cliente. Così facendo, si elimina totalmente la fase di acquisizione cartacea e di inserimento delle fatture, con evidente risparmio di:

  • tempo – necessario per la consegna dei documenti da parte del cliente e di inserimento a sistema delle fatture,

  • carta,

  • spazi di archiviazione,

e, soprattutto, si elimina la possibilità di eventuali errori di registrazione. In questo modo riusciremo ad essere più puntuali nell’esercitare un controllo nella situazione dei nostri clienti, consigliandoli al meglio sulle scelte da effettuare e offrendo un servizio più orientato alla consulenza che, probabilmente, contribuirà ad aggiungere valore alle attività e ai servizi da noi già svolti. È necessario, qualora nel 2017 si voglia passare alla fatturazione elettronica tra privati, esercitare entro il 31/12/2016 l’opzione all’Agenzia delle Entrate per la trasmissione telematica dei dati delle fatture di acquisto e di vendita e, a partire dal 2018, garantire la conservazione a norma in outsourcing delle fatture elettroniche, dei documenti e delle scritture contabili dell’esercizio precedente, eliminando così tutti i problemi di stampa e di archiviazione fisica dei documenti cartacei.

Purtroppo le resistenze sono ancora molte. Non è difficile sentire frasi del tipo: “ma così come stiamo facendo ci troviamo bene” oppure “abbiamo sempre fatto così” o peggio “non possiamo passare alla fatturazione elettronica perché molti clienti ci chiedono di modificare le fatture quando sono state già emesse” … certamente il passaggio alla fatturazione elettronica tra privati impone ordine e organizzazione sia da parte dei clienti ma soprattutto da parte di noi Professionisti. È necessario rivedere, in maniera critica e puntuale, le attività e i processi svolti all’interno dei nostri studi ed eventualmente modificarli a beneficio di una gestione “senza carta” orientata ad offrire servizi di contabilità con un impiego minimo di risorse (umane, materiali e di tempo) o meglio, per proporre servizi nuovi e più qualificati che aggiungono valore ai nostri studi professionali. A tal fine, è indispensabile dedicare tempo alla formazione nostra e delle persone che lavorano con noi, e soprattutto non bisogna sottovalutare il cliente. Sarà quindi necessario che il Professionista si organizzi con i propri clienti per spiegare loro la procedura da seguire per emettere la documentazione in formato elettronico e rediga delle linee guida che verranno poi consegnate a ciascuno come promemoria di quanto illustrato durante l’incontro. Certamente ciò richiederà un grosso impegno da parte nostra in quest’ultimo periodo dell’anno, ma il tutto deve essere visto come un investimento sul tempo e sulla competitività dei nostri studi che guadagneremo una volta entrati a regime (presumibilmente) dal 2017.

Seguendo questo ragionamento, si può affermare che il primo gennaio 2017 rappresenta una pietra miliare nel passaggio verso lo studio digitale che presenterà il vantaggio di essere gestito sempre più in tempo reale e con un impiego minimo di risorse umane e materiali. Ovviamente, ciò richiede sempre maggiore specializzazione, competenza e professionalità da parte di noi Commercialisti.

14 novembre 2016

Roberta Santopietro