Il concordato preventivo biennale è la carta che gioca il Governo per reperire fondi. Per convincere i contribuenti all’adesione affila le armi. Una delle mosse a favore è l’inasprimento delle sanzioni accessorie. Tra queste si elencano: l’impossibilità di amministrare società e partecipare ad appalti pubblici, la sospensione della licenza o l’autorizzazione ad esercitare attività di impresa o lavoro autonomo. Le sanzioni accessorie sono previste dal Dl n. 471/1997 e sono applicabili in caso di sanzioni amministrative che superano 50 mila euro (sanzioni accessorie dai tre ai sei mesi), in caso di sanzioni amministrative che superano 100 mila euro (sanzioni accessorie fino a un anno). L’ipotesi è di estenderle ai casi di non adesione al Cpb, decadenza dal Cpb, non adesione al ravvedimento 2018-2022, decadenza dal ravvedimento 2018-2022. Nel caso passasse questa “proposta” i limiti di cui sopra scenderebbero a 25 mila euro ((sanzioni accessorie dai tre ai sei mesi) e 50 mila euro (sanzioni accessorie fino a un anno).
07 ottobre 2024