Lo studio esplora diversi ambiti, distinti ma intrecciati: pianificazione fiscale, libertà di stabilimento, esterovestizione, società nei paradisi fiscali. Viene mostrato come ogni strumento possa ridurre il carico fiscale o ampliare opportunità imprenditoriali, ma anche quali rischi comporti in caso di verifiche fiscali. Una guida chiara per comprendere strategie, differenze e conseguenze pratiche.
Pianificazione fiscale, libertà di stabilimento ed esterovestizione di società estere: differenze e rischi
Col presente studio vengono rispolverati alcuni concetti o definizioni che riguardano i seguenti istituti: pianificazione fiscale, libertà di stabilimento dell’imprenditore, l’esterovestizione di società e società ubicate nei paradisi fiscali (tax heavens).
Tutto questo sembra un tutt’uno, ma, per questi tipi di istituti non vi è un filo che li tiene uniti. Ognuno va per la propria strada. Gli autori del presente studio provano a cimentarsi evidenziando le principali differenze che sussistono fra di loro. Prima di entrare in media res degli argomenti sopra citati è necessario rispettare la scaletta sopra citata.
Pianificazione fiscale
Va sottolineato il fatto che ogni imprenditore va alla ricerca di fatti, scelte o operazioni economiche la cui conclusione conduca ad una tassazione più bassa possibile. Quindi, l’imprenditore può scegliere una soluzione al proprio problema economico, che lo sottopone ad una tassazione con aliquota inferiore rispetto ad un’altra soluzione con aliquota più elevata, purché tutti e due siano lecite. Le decisioni imprenditoriali sono lasciate al libero arbitrio degli amministratori, nel rispetto della legge.
È un comportamento del contribuente che intende sfruttare le proprie fonti di reddito in modo da ridurre il carico del prelievo fiscale. Può essere definita come un sistema di regole e processi che ogni imprenditore deve attuare per ridurre il carico di imposta e aumentare la redditività aziendale.
Con l’utilizzo di detto strumento si possono ridurre i costi, migliorare la competitività e garantire una gestione più efficiente delle risorse. Il ciclo della pianificazione può essere così raggruppato:
- check up fiscale;
- controllo periodico e
- adeguamento normativo.
I vantaggi della pianificazione si raggruppano nella riduzione del carico fiscale, miglioramento dei flussi di cassa, abolizione totale o quasi del rischio di contenzioso fiscale: tutto questo si verifica con un risparmio di imposte e nello sfruttare al meglio di agevolazioni fiscali, cercando di evitare il più possibile il nascere delle contestazioni con il fisco. Non esiste una pianificazione fiscale standard, perché ogni azienda ha la propria possibilità di espandersi e implementarsi come e quando vuole.
Se tutto funziona nei migliori dei modi, grazie anche i ragionamenti sopra esposti e con il supporto di una contabilità in ordine e aggiornata, l’imprenditore che si avvale della corretta pianificazione può sapere in via anticipata l’ammontare delle imposte che dovrà versare in un preciso esercizio sociale, ma può utilizzare tutti gli strumenti l