Sono cambiate le regole e adempimenti per accedere al credito d’imposta “Industria 4.0”; per gli investimenti agevolati realizzati dal 2025, l’obbligo comunicativo si triplica: prenotazione, acconto e completamento. Scopriamo tutte le novità, le tempistiche e i passaggi da rispettare per non perdere il beneficio.
Credito d’imposta Industria 4.0: nuovo modello di comunicazione e scadenze 2025
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le modalità con cui le imprese devono comunicare l’intenzione di usufruire del credito d’imposta per gli investimenti “Industria 4.0”, approvando anche il modello ufficiale da utilizzare.
La data esatta in cui il modello diventerà operativo, così come la sua versione compilabile, che sarà disponibile sul portale del GSE, sarà stabilita con un provvedimento successivo.
Credito d’imposta 4.0 per investimenti in beni materiali nuovi
Per quanto riguarda gli investimenti in beni materiali nuovi, rientranti nel perimetro della cosiddetta Industria 4.0 (Tabella A della Legge di Bilancio 2017), sono stati individuati due periodi distinti:
- investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2024, oppure “prenotati” entro quella stessa data tramite ordine accettato e versamento di un acconto almeno pari al 20% del costo: in questi casi, il credito d’imposta (ai sensi del comma 1057-bis) non è soggetto a limiti di spesa;
- investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, oppure prenotati entro il 31 dicembre 2025 ma completati non oltre il 30 giugno 2026, con le stesse condizioni di ordine e acconto: qui il credito d’imposta, come previsto dal comma 446 della Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024), è riconosciuto entro il limite complessivo di 2,2 miliardi di euro.
Per poter accedere all’agevolazione, le imprese devono adempiere a una serie di obblighi. Tra questi, oltre alla corretta indicazione della norma di riferimento su fatture e documenti di spesa, è richiesta una perizia tecnica asseverata o, in alternativa, un attestato di conformità. Tali documenti devono certificare che i beni acquisiti possiedono le caratteristiche tecniche previste e che risultino interconnessi al sistema di produzione aziendale o alla rete di fornitura.
Infine, il decreto introduce anche un nuovo obbligo di comunicazione preventiva, da inviare secondo modalità diverse a seconda che l’investimento rientri o meno nel periodo soggetto a limiti di spesa. In sostanza, per gli investimenti del 2025 (coperti d