Il correttivo al concordato biennale riduce i benefici fiscali: l’imposta sostitutiva sull’extra reddito si applica ora solo fino a un tetto massimo. Oltre la soglia scatta la tassazione ordinaria. Quali saranno gli effetti per chi intende aderire al nuovo regime dal 2025?
Concordato preventivo biennale: il decreto correttivo limita i vantaggi fiscali
La revisione del concordato per il biennio 2025-2026
Il decreto correttivo del D.Lgs n. 13/2024, avente ad oggetto il concordato preventivo biennale, ha parzialmente ridotto i benefici fiscali dei contribuenti che sottoscrivono il “patto” con il Fisco. La novità troverà però applicazione per la prima volta al concordato relativo al biennio 2025 – 2026.
Presumibilmente il Governo si è reso conto che, in alcuni casi, i vantaggi fiscali per i contribuenti potevano essere eccessivi ed allora, per esigenze di cassa, il risparmio delle imposte risulterà inferiore rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo originario.