La successione di un cittadino italiano residente nel Regno Unito solleva interrogativi complessi tra leggi italiane, inglesi e norme europee. Quote ereditarie, patti successori, doppia imposizione e validità dei testamenti si intrecciano in un quadro giuridico articolato. Un caso concreto mostra quanto sia fondamentale pianificare con attenzione e consapevolezza.
Successione internazionale: il caso del cittadino italiano residente nel Regno Unito
La successione di un cittadino italiano residente in Inghilterra apre delle problematiche di non semplice soluzione, anche relativamente alle disposizioni applicabili e al luogo ove si trovano i beni caduti in successione.
In un precedente articolo, “Cessioni di immobili esteri, gratuite o onerose. Aspetti fiscali”, sono state analizzate le varie disposizioni applicabili in generale. Qui analizziamo invece, ancorché sinteticamente, un caso specifico.
Testamento e legge successoria: cosa cambia con il regolamento europeo
Il regolamento europeo n. 650/2012
Iniziamo con l’analisi dal Regolamento europeo, entrato in vigore il 17 agosto 2015, ed ovviamente applicabile al cittadino italiano, anche se residente in paesi extra UE (art. 20 del Regolamento). Riprendiamo dal nostro precedente articolo: “per i cittadini europei non si applicherà più la legge successoria del paese di cittadinanza, bensì quella del paese di residenza. E questo per tutti i suoi beni, ovunque esistenti”.
“In ogni caso il regolamento non ha abrogato le singole normative dei vari paesi; le rende solo inapplicabili qualora fossero incompatibili con loro. Per l’Italia, rimane sempre valido il riferimento alla legge internazionale n. 218/1995 di cui si vedrà appresso.
È però possibile scegliere una diversa norma applicabile, nel testamento. Si tratta di una scelta di grande importanza, con rilevanti implicazioni; si pensi ai diritti ereditari, ai patti successori, alle quote e alle riserve di legittima”.
Tutto ciò in generale. Ricordiamo come il concetto di residenza