Uno degli aspetti chiave del Collegato Lavoro, in vigore dal 12 gennaio 2025, è l’introduzione delle dimissioni tacite. Questo istituto si applica nei casi di assenze ingiustificate del dipendente oltre i termini stabiliti.
Ma come funzionano esattamente? Quando diventano effettive? Analizziamo alcuni esempi concreti.
Dimissioni tacite: nuove regole per gestire le assenze ingiustificate
Il “Collegato Lavoro”, in vigore dal 12 gennaio 2025, introduce un’importante novità in materia di dimissioni; al fine di contrastare il fenomeno dei lavoratori che, per ottenere l’indennità di disoccupazione NASpI, non si presentano in azienda, senza comunicare alcuna giustificazione o documento giustificativo, in attesa di essere licenziati per motivi disciplinari (accedendo così al sussidio INPS) il legislatore ha previsto all’articolo 19 l’istituto delle dimissioni tacite.
Grazie all’inserimento del nuovo comma 7-bis all’articolo 26 del Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151 “Dimissioni volontarie e risoluzione consensuale” la normativa contempla ora un’ipotesi di dimissioni ricorrente in caso di assenza ingiustificata del dipendente, protrattasi oltre un determinato termine.
Analizziamo la novità in dettaglio.
Quando scattano le dimissioni tacite?
A norma del nuovo comma 7-bis inserito dal Collegato Lavoro all’articolo 26 del Decreto leg