Il Consiglio Europeo ha approvato un regolamento sui rating ESG, essenziale per favorire la transizione verso un’economia sostenibile e rafforzare la fiducia nei mercati finanziari. La normativa, applicabile sia a fornitori UE sia extra-UE, garantisce maggiore trasparenza, imparzialità e omogeneità nelle valutazioni ESG, grazie anche al ruolo di supervisione dell’ESMA.
Il nuovo sistema punta a migliorare la qualità delle analisi e a prevenire conflitti di interesse, offrendo agli operatori economici strumenti più affidabili per sostenere la transizione ecologica e sociale.
Il Consiglio Europeo ha finalmente adottato un nuovo regolamento relativo al Rating ESG (ambientale, sociale e di governance) che è funzionale alla transizione verso un’economia sostenibile, diretta a garantire la competitività e sostenibilità, nel lungo periodo, dell’economia dell’Unione e della qualità di vita dei suoi cittadini.
Il nuovo regolamento è stato approvato in data 19 novembre 2024. Il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Le disposizioni si applicheranno decorsi diciotto mesi dalla data di entrata in vigore, consentendo agli operatori economici di conformarsi ai nuovi requisiti.
I mercati finanziari assumono un ruolo principale nel convogliare i capitali verso gli investimenti necessari ad attuare gli obiettivi climatici ed ambientali previsti dal Green Deal, l’ambiziosa iniziativa lanciata dalla Commissione Europea nel dicembre 2019, che mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
Rating ESG: lo studio della Commissione Europea e l’iter normativo
In questo contesto, la Commissione Europea ha commissionato nel 2021 uno studio scientifico dei rating ESG, basato su dati e ricerche legate alla sostenibilità. Tale studio contiene un inventario informativo ed una classificazione degli operatori principali del mercato e dei relativi prodotti e servizi.
I rating ESG, nei mercati mondiali dei capitali, hanno assunto un ruolo determinante, in quanto sono in grado di influenzare una platea ampia di soggetti come investitori, mutuatari ed emittenti che desiderano assumere decisioni sempre più informate in materia di investimenti e finanziamenti sostenibili.
Data questa influenza i rating ESG determinano un impatto significativo sul funzionamento dei mercati e sulla fiducia degli investitori e dei consumatori. Il percorso normativo ha segnato una tappa essenziale il 13 giugno 2023, data in cui la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento in materia di rating ESG.
Seguendo l’iter della procedura legislativa ordinaria, il testo ha ottenuto l’approvazione in prima lettura da parte del Parlamento europeo, per poi essere trasmesso al Consiglio.
I Rating ESG europei
Il Regolamento si applica ai rating ESG emessi da fornitori operanti nell’Unione Europea. Rientrano in tale ambito i fornitori con sede nell’Unione europea che rendono disponibili i rating attraverso il proprio sito web o li distribuiscono mediante abbonamenti a imprese finanziarie soggette a regolamentazione, società che ricadono nell’ambito di applicazione delle direttive 2013/34/UE e 2004/109/CE, istituzioni dell’Unione europea e autorità pubbliche degli Stati membri.
Per le ragioni sopra descritte occorre che i rating ESG utilizzati in Ue siano imparziali, sistematici e di qualità e siano adottati secondo principi di buona governance, integrità e trasparenza.
La novella normativa si pone l’obiettivo di rendere omogeneo il panorama del rating nell’Unione europea in cui si sono sviluppati, negli ultimi anni, diversi strumenti di analisi delle performance di sostenibilità.
Prima del recente intervento, infatti, non vi era un parametro unanimemente riconosciuto e ciò minava la fiducia degli investitori in prodotti finanziari ESG.
Il rating ESG è uno strumento efficace, soprattutto nel mercato dei capitali, in quanto assegna una valutazione facilmente comprensibile in merito ad una impresa o relativamente ad un prodotto finanziario, stimandone gli effetti sulla società, sull’ambiente e sui rischi connessi alla sostenibilità.
I modelli di rating sono sostanzialmente due:
- Rating richiesto dagli utenti: è il caso in cui gli investitori acquistano modelli di rating ESG in modo da assumere decisioni consapevoli di investimento;
- Rating sollecitato dagli emittenti: laddove le imprese acquistano rating ESG per valutare i rischi e le opportunità correlate alla loro attività.
La validazione dell’ESMA
Per rendere i parametri di valutazione omogenei e facilmente riconoscibili, infatti, si è stabilito che chi eroga rating ESG dovrà essere autorizzato dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). L’European Securities and Markets Authority è un organismo indipendente dell’Unione Europea, costituito a Parigi nel 2011, che ha il compito di vigilare sui mercati finanziari europei garantendone la stabilità, trasparenza ed efficienza.
L’intervento dell’ESMA nella redazione di strumenti di rating ESG ha lo scopo di garantire, in particolare, la metodologia utilizzata e le fonti di informazione di riferimento.
I Rating ESG extraeuropei
Norme particolari sono state introdotte anche per chi fornirà rating ESG da piattaforme stabilite al di fuori dell’Unione europea in quanto dovranno ottenere uno specifico riconoscimento determinato su criteri quantitativi oppure essere iscritti in un determinato Registro dei fornitori ESG mediante una sistema di equivalenze decisionali.
Nello specifico possono essere proposti tre possibili regimi:
- equivalenza: si basa sul riconoscimento che il quadro normativo del paese terzo sia equivalente a quello dell’UE.
- avvallo: prevede che un fornitore di rating ESG autorizzato nell’UE “garantisca” per l’operatore extra-UE.
- riconoscimento: è basato su criteri quantitativi specifici e permette l’operatività diretta nell’UE sotto determinate condizioni.
Per evitare ogni possibile conflitto di interesse il nuovo Regolamento impone, inoltre, la separazione delle attività commerciali per i provider di rating ESG.
Sistema di verifica dei dati
Una delle novità introdotte per garantire l’attendibilità dei rating ESG è la possibilità di consentire la verifica dei dati utilizzati dal fornitore del servizio di rating e di individuare eventuali errori materiali che potrebbero determinare un effetto sulla qualità delle valutazioni future. Per rendere tutto questo possibile è prevista la possibilità di accedere ai dati analizzati, su richiesta dell’interessato.
I fornitori di rating, inoltre, dovrebbero comunicare all’utenza informazioni specifiche sulle metodologie adottate, sui modelli e sulle ipotesi assunte, evidenziando anche la dimensione del campione adottato per l’analisi secondo il principio di doppia materialità.
Conclusioni
La decisione di regolamentare i provider di rating ESG attraverso la vigilanza dell’ESMA riflette la crescente consapevolezza dell’importanza di metriche affidabili per valutare la sostenibilità degli investimenti.
L’introduzione di un framework regolamentare predefinito, che include sia meccanismi di autorizzazione per gli operatori UE sia regimi specifici per i fornitori extra-UE, testimonia la volontà di creare un ecosistema di rating coerente e affidabile a livello continentale.
La possibilità di accedere ai dati utilizzati per le valutazioni e l’obbligo di comunicare dettagliatamente le metodologie adoperate rappresentano un salto qualitativo notevole che garantisce, al contempo, i fornitori e gli utilizzatori di questi strumenti.
L’approccio vigilato non solo aumenta l’affidabilità dei rating, ma contribuisce anche alla creazione di una cultura della trasparenza nel settore della finanza sostenibile.
La separazione delle attività commerciali per prevenire conflitti di interesse, unita all’implementazione del principio di doppia materialità, dimostra inoltre una profonda comprensione delle sfide pratiche e teoriche nel campo della valutazione ESG. Questi elementi costituiscono le fondamenta per un sistema di rating più trasparente e credibile.
La sfida futura sarà quella di garantire un’implementazione efficace di queste nuove regole, assicurando che i rating ESG diventino strumenti sempre più affidabili e significativi per orientare le decisioni di investimento verso un futuro più sostenibile.
Solo attraverso metriche standardizzate e verificabili potremo garantire, infatti, che i flussi finanziari supportino efficacemente la transizione ecologica e sociale della nostra economia.
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Fabio Sartori
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