L’Europa aggiorna le regole sui benchmark finanziari, con particolare attenzione agli indici ESG e climatici. Meno oneri per gli operatori minori, più trasparenza e vigilanza sui soggetti rilevanti. Una riforma che cambia il quadro per mercati, investitori e amministratori di indici. Scopriamo cosa cambia.
Benchmark ESG e indici finanziari: le novità del Regolamento UE 2025/914
Nel panorama finanziario contemporaneo, gli indici di riferimento (benchmark) rappresentano un elemento essenziale per il funzionamento ordinato dei mercati, costituendo la base per la determinazione del valore di una pluralità di strumenti finanziari, contratti e strategie di investimento. L’affidabilità e la trasparenza di tali indici sono condizioni imprescindibili non solo per la tutela degli investitori, ma anche per la stabilità complessiva del sistema finanziario europeo.
Proprio in ragione della loro crescente centralità, l’Unione Europea ha adottato il Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2016, meglio noto come Benchmark Regulation (BMR), con l’obiettivo di fissare standard rigorosi e uniformi per la fornitura, la contribuzione e l’utilizzo degli indici di riferimento all’interno dell’Unione.
La revisione europea dei benchmark ESG
A distanza di quasi un decennio dalla sua entrata in vigore, l’esperienza applicativa e le evoluzioni del contesto economico hanno evidenziato la necessità di calibrare ulteriormente il quadro normativo. È in questo scenario che si inserisce il Regolamento (UE) 2025/914, adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 7 maggio 2025, che introduce modifiche mirate al BMR per razionalizzare gli obblighi regolamentari, rafforzare la vigi