Negli ultimi anni i rating ESG hanno assunto un ruolo centrale nella valutazione del rischio finanziario e dei costi di finanziamento, rivoluzionando il settore bancario. Un recente studio della Banca d’Italia evidenzia come la sostenibilità influenzi gli spread obbligazionari, premiando istituzioni e imprese più virtuose.
Una gestione aziendale sostenibile, conforme ai protocolli ESG, non solo migliora l’accesso ai finanziamenti, ma consente anche di ridurre significativamente gli oneri finanziari. Questo approccio rappresenta un vantaggio strategico per gli imprenditori che adottano pratiche sostenibili, favorendo condizioni economiche più competitive e promuovendo una crescita responsabile.
La trasformazione del settore finanziario, nell’ultimo decennio, ha determinato l’emersione dei rating ESG come parametro fondamentale nella valutazione del rischio e della determinazione dei costi di finanziamento. Questa evoluzione rappresenta un cambiamento significativo della concezione stessa del rischio finanziario, integrando fattori precedentemente considerati “extra-finanziari” al centro della valutazione creditizia.
Il crescente interesse verso gli investimenti sostenibili ha portato, infatti, a un aumento significativo del volume di prodotti finanziari che integrano esplicitamente informazioni ESG, superando i 30 trilioni di dollari nel 2022.
Rating ESG e finanziamento imprese: come la sostenibilità ridefinisce il costo del credito bancario
Il documento di studio della Banca d’Italia di ottobre 2024
In un contesto economico sempre più orientato alla sostenibilità, il documento di studio n. 52, pubblicato recentemente dalla Banca d’Italia – lo scorso ottobre 2024 – nella collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”, offre un’analisi accurata su come i rating ESG influenzino direttamente i costi di finanziamento bancario, fornendo dati empirici a supporto delle strategie d’investimento.
Il documento, che rappresenta uno dei più completi studi empirici sul tema, offre spunti significativi per comprendere come la sostenibilità stia ridisegnando le dinamiche del mercato finanziario.
L’analisi si è concentrata sulle obbligazioni emesse dalle banche dell’Eurozona tra il 2015 e il 2022, esaminando il legame tra il rating ESG e il costo di finanziamento tramite lo spread all’emissione. Questo tipo di spread rappresenta la differenza tra il rendimento delle obbligazioni bancarie e quello di un benchmark di riferimento, riflettendo dunque il rischio percepito dagli investitori e il conseguente costo per le banche.
La scelta di focalizzarsi sull’Eurozona è motivata dal fatto che l’Europa si è distinta come pioniera nelle pratiche di sostenibilità, grazie a normative avanzate e a una forte pression