L’estratto di ruolo non è impugnabile, mentre ruolo e cartella di pagamento restano contestabili solo in specifici casi di notifica irregolare. Recenti modifiche normative e sentenze hanno chiarito i limiti e i requisiti per i ricorsi, ridefinendo la tutela del contribuente. Scopriamo tutti i dettagli e le implicazioni legali.
Impugnabilità dell’estratto di ruolo e normativa recente
L’estratto di ruolo non è impugnabile, mentre il ruolo e la cartella di pagamento che si assume invalidamente notificata sono impugnabili nei soli casi in cui il debitore che agisce in giudizio dimostri che dall’iscrizione a ruolo possa derivargli un pregiudizio, come previsto dall’art. 4-bis DPR n. 602/1973.
Il contribuente non può proporre impugnazione avverso l’estratto ruolo, volendo far valere vizi di notifica della prodromica cartella di pagamento, ma deve tempestivamente proporre ricorso, a pena di decadenza, ex art. 21 D.lgs. 546/1992, avverso la cartella che si è resa definitiva proprio a causa della mancata impugnazione (Cassazione n. 26720/2024).
Caratteristiche dell’estratto di ruolo
L’estratto di ruolo è il documento interno che permette al contribuente di conoscere la propria situazione debitoria con l’Agenzia delle Entrate Riscossione e i dati contenuti nell’estratto sono la fedele riproduzione del ruolo reso esecutivo dall’ente creditore, trasfusi nella cartella di pagamento.
La questione dell’impugnabilità è stata rivista in seguito all’emanazione dell’art. 3-bis del D.L. n. 146/2022 il quale, riformulando l’art. 4-bis dell’art. 12 DPR n. 602/1973, ha previsto che l’estratto di ruolo non può essere più impugnato, mentre il ruolo e la cartella possono essere impugnati per vizi di notifica solo in alcune casi.
Ricorsi pendenti e nuova normativa
I ricorsi pendenti avverso l’estratto di ruolo sono ammissibili ma alla luce della nuova normativa di cui al dl n. 146/2021, il ricorrente dovrà dimostrare il pregiudizio insorto al momento dell’impugnazione d