Perché il coworking fa risparmiare aziende e professionisti?

Il coworking è una soluzione ideale per aziende e professionisti che desiderano ridurre i costi operativi senza rinunciare a un ambiente di lavoro professionale. Condividere spazi e servizi, come utenze e attrezzature, consente un notevole risparmio e offre flessibilità, oltre a favorire il networking. Scopriamone i vantaggi!

Riuscire a tagliare le spese è un obiettivo primario di aziende e professionisti, specialmente in quei periodi in cui il profitto e i guadagni non sono all’altezza delle aspettative. Una soluzione utile ad ottenere tale obiettivo è il coworking, un termine di origine anglosassone che sta ad indicare una valida alternativa per ottimizzare i costi, rivolta sia a chi ha un’attività avviata sia a chi intende iniziare un’attività di impresa con un calibrato business plan.

Di seguito ne parleremo e vedremo insieme per quali motivi il coworking può far davvero risparmiare. Ecco cosa sapere.

 

Cos’è il coworking

coworkingPrima di esporre i vantaggi economici e non per chi adotta il coworking come modello o modalità di lavoro, spieghiamo in sintesi di che si tratta. Con esso un unico ufficio o spazio di lavoro è condiviso da lavoratori subordinati, liberi professionisti, freelance, imprenditori e team di distinte aziende. Ciascuna azienda si serve soltanto dello spazio di cui ha bisogno, condividendo le aree comuni e i servizi con diverse persone.

In altre parole, ogni azienda o professionista si serve di una scrivania, un ufficio privato o postazioni flessibili nello stesso ambiente, ma continua a lavorare indipendentemente dagli altri.

Grazie al coworking i lavoratori hanno così accesso a infrastrutture, attrezzature tecnologiche, sale riunioni e risorse condivise, senza le spese di acquisto e manutenzione. In sostanza, per questa via si consegue l’obiettivo di avere un ambiente professionale ma senza investire direttamente in risorse costose.

 

Coworking: il contratto e le parti

Con il coworking, i costi che tipicamente un’azienda o un professionista dovrebbe sopportare per gestire e mantenere un ufficio (ad es. utenze, arredamento e attrezzature) sono coperti dal canone periodico, che si paga al gestore del coworking.

Più nel dettaglio le parti del contratto di coworking sono:

  • il concedente o gestore (persona fisica o società) che ha un immobile idoneo a essere a suddiviso in postazioni per ufficio;
  • l’utilizzatore, ossia il libero professionista o l’azienda che, desiderando un posto attrezzato per effettuare la sua attività professionale o per farla compiere ai suoi dipendenti, ha la possibilità di disporre, per il tempo necessario, di un suo spazio ad hoc.

Il gestore dello spazio di coworking, oltre ad offrire una postazione al dipendente o professionista, può garantire ai coworkers una varietà di servizi come ad es. connessione internet, sale riunioni, segreteria, manutenzione e pulizia degli spazi. Si tratta di un contratto a titolo oneroso in quanto l’utilizzatore verserà al gestore la tariffa d’uso secondo quanto pattuito. Essa comprenderà i costi per l’affitto dello spazio, i servizi e le attrezzature.

In sintesi il coworking offre un contratto flessibile, permettendo di scegliere il tipo di spazio, il tipo di servizio desiderato e la durata dell’utilizzo – senza vincoli a lungo termine.

 

Meno costi fissi e spese operative incluse nel servizio

Con questo contratto, aziende e professionisti possono ottimizzare le spese, semplificare la gestione e avvalersi di una struttura già pronta all’uso. Alcuni vantaggi che balzano subito all’occhio sono strettamente legati al tema del risparmio.

Un’azienda che sceglie il coworking per i propri dipendenti, infatti, non dovrà sottoscrivere contratti di locazione a lungo termine per i classici uffici, evitando quindi gli elevati costi tipici dell’affitto o della pulizia, ad esempio.

Al contempo, nell’accordo di coworking con il gestore, l’azienda potrà contare su un ventaglio di spese operative incluse. Cosa significa in concreto? Ebbene, servizi come internet, reception, pulizie, sicurezza, utenze saranno condivisi e compresi nel canone mensile, costituendo un oggettivo risparmio sul piano delle spese operative aziendali.

Anche le spese di arredamento e attrezzature non andranno ad appesantire la voce dei costi di allestimento iniziali, in quanto si tratterà di materiali già inseriti nell’ambiente destinato al coworking (scrivanie, sedie, stampanti, sale riunioni ecc.) e compresi nel prezzo del canone.

In altre parole, questa formula di lavoro include nelle sue tariffe molti servizi che in un ufficio privato sarebbero a carico del professionista o dell’azienda. Questi costi, sommati tra loro, rappresentano un risparmio significativo rispetti ai costi fissi dell’ufficio o studio tradizionale.

 

Flessibilità

Ma coworking vuol dire anche flessibilità dell’ambiente di lavoro. Le aziende e i datori possono infatti modulare, ridimensionare e modificare agevolemente lo spazio di lavoro, tenendo conto delle necessità contingenti e della variabile mole di attività. Sarà così possibile evitare di pagare per mq inutilizzati o di affrontare costosi trasferimenti in ipotesi di espansione o contrazione dell’attività.

Ecco perché questa formula d’ufficio ben si presta ai cambiamenti nelle dimensioni del personale.

Anche i minor costi di gestione delle risorse umane rispecchiano la flessibilità insita nel coworking. Con questa modalità di lavoro le aziende possono permettere ai dipendenti di lavorare da qualsiasi luogo, riducendo la necessità di gestione dell’ufficio e di personale HR.

Non solo. Il coworking frequentemente offre postazioni in varie aree della città, abbassando i tempi di viaggio dei lavoratori e i costi associati (ad es. trasporto), migliorando altresì la produttività e la soddisfazione lavorativa. In altre parole, in virtù della distribuzione capillare degli spazi di coworking, è possibile scegliere sedi più vicine ai dipendenti o ai clienti, riducendo le spese di trasporto, i tempi di spostamento e migliorando l’efficienza complessiva.

 

Networking facilitato

Gli spazi adibiti al coworking agevolano inoltre i contatti tra professionisti, la collaborazione con altre aziende e lo scambio di idee tra soggetti e realtà di settori diversi. Si può quindi creare una sorta di sinergia tra soggetti distinti, che può condurre a proficue partnership, alla riduzione dei costi di consulenza esterna, all’accesso a risorse condivise e a utili referenze. Il coworking si adatta altresì alle necessità dei liberi professionisti che incontrano i loro clienti, rendendo l’ambiente professionale senza dover sostenere investimenti elevati.

Inoltre, l’atmosfera degli ambienti è – in linea generale – più informale e dinamica rispetto a un ufficio classico, incentivando la creatività e la produttività come pure la creazione di nuove amicizie e relazioni professionali.

 

Conclusioni

Il coworking permette a ciascuna azienda di ottenere un risparmio oggettivo sui costi, rispetto all’affitto e alla gestione di un ufficio tradizionale – sfruttando i vantaggi di un ambiente condiviso ma funzionale.

Avere un indirizzo in un ufficio prestigioso e spazi moderni in una zona elegante della città, può inoltre migliorare l’immagine rispetto a un ufficio o studio tradizionale di piccole dimensioni o a un lavoro da casa. In sintesi, tale formula costituisce una soluzione versatile per chi cerca un ambiente di lavoro professionale, senza gli impegni e i costi associati agli uffici classici per dipendenti e professionisti.

La rete dei vantaggi, che abbiamo sopra esposto, evidenzia quanto il coworking possa essere conveniente, in particolare per le piccole e medie imprese, come pure per le startup e le aziende che mettono al primo posto la flessibilità e l’ottimizzazione di costi e spazi.

 

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Claudio Garau

Martedì 24 settembre 2024