La riforma dello sport riconosce indennità alle società dilettantistiche per la formazione di atleti che diventano professionisti.
Prevede, quindi, premi di formazione tecnica, esenzione IVA, e vantaggi fiscali per le società dilettantistiche.
Queste ultime, senza fini di lucro, possono optare per un regime forfetario se i proventi non superano i 400.000 euro, escludendo le indennità ricevute.
Il Legislatore della riforma dello sport, come in passato, si è dimostrato attento alle società sportive dilettantistiche che investono sulla formazione dei giovani atleti.
Quando una società sportiva stipula con l’atleta il primo contratto da professionista l’art. 31, comma 2 del D.Lgs n. 36/2021 riconosce alla società che precedentemente tesserava il giovane atleta il diritto a percepire una somma di denaro a titolo di indennità.
SSD e ASD: diritto a indennità per formazione di atleti
La disposizione citata prevede che:
“le società sportive professionistiche riconoscono un premio di formazione tecnica proporzionalmente suddiviso, secondo modalità e parametri che tengono conto della durata e del contenuto formativo del rapporto, tra società sportive dilettantistiche presso le q