La Corte Cassazione ha riconosciuto la deduzione forfettaria dei costi in accertamenti basati su prelevamenti bancari non giustificati, in linea con le previsioni della Corte Costituzionale, secondo la quale, anche in accertamenti analitico-induttivi, il contribuente può contraddire la presunzione di ricavi non contabilizzati con prove presuntive, tra cui l’incidenza percentuale dei costi relativi.
Questo riconoscimento dei costi forfettari è un cambiamento significativo nella gestione delle indagini finanziarie.
In materia di indagini finanziarie, la questione relativa al riconoscimento dei costi si arricchisce sempre di interventi giurisprudenziali, che richiamano e fanno propria la sentenza della Corte Costituzionale, n. 10 del 31 gennaio 2023, che non ha ritenuto fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 32, primo comma, numero 2), del DPR n. 600/1973, atteso che a fronte della presunzione legale di ricavi non contabilizzati, scaturenti da prelevamenti bancari non giustificati, il contribuente imprenditore può sempre, anche in caso di accertamento analitico-induttivo, opporre la prova presuntiva contraria e in particolare può eccepire l’incidenza percentuale dei costi relativi, che vanno, dunque, detratti dall’ammontare dei prelievi non giustificati.
In questo contesto si inserisce l’ordinanza della Corte di Cassazione del 3 luglio 2023, che andiamo ad esaminare.
Il caso: indagine finanziaria su imprenditore in contabilità semplificata
La Commissione tributaria regionale della Liguria rigettava l’appello proposto da un contribuente, titolare di una impresa in contabilità semplificata, avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Savona, che aveva in parte rigettato l’impugnazione dell’avviso di accertamento relativo a Irpef, Irap ed Iva dell’anno di imposta 2006, emesso a seguito di riscontro sul conto corrente di versamenti e prelevamenti non giustificati, ritenendo l’accertamento fondato nei limiti delle somme di cui al sopravvenuto provvedimento di autotutela.
In particolare la C.T.R., affermata la natura di presunzione legale relativa delle risultanze dei conti correnti, superabile da prova contraria il cui onere era a carico del contribuente,…
…“evidenziava che questi non era stato in grado di riconciliare i versamenti con pagamenti da parte di clienti né di apportare prove relative alla dedotta rateizzazione dei debiti e che in vari casi gli importi degli assegni non coincidevano con gli importi esposti nelle fatture cui si riferivano, al netto