La presunzione di onerosità dell’incarico di amministratore di SRL può far scattare anche un accertamento fiscale dei suoi redditi.
La vicenda: accertamento induttivo IRPEF per omessa dichiarazione
La sentenza che annotiamo prende le mosse da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate accertava l’esistenza di un reddito Irpef in capo ad un contribuente, che non aveva mai presentato la dichiarazione dei redditi, né per l’anno oggetto del controllo né per gli anni successivi, circostanza che legittimava l’Amministrazione finanziaria all’accertamento induttivo del reddito.
In relazione all’anno di imposta soggetto al controllo, risultava che il contribuente avesse una partecipazione del 15% del capitale sociale di una srl e, poiché la compagine sociale era costituita da due soli soci, l’Amministrazione Finanziaria procedeva ad imputare al contribuente un reddito di capitale proporzionale alla quota posseduta.
Considerato, tuttavia, che con un reddito esiguo come quello accertato era improbabile riuscire a provvedere al proprio sostentamento, e che lo stesso contribuente risultava essere nell’anno in esame anche amministratore, nonché socio unico, della detta srl, non essendo ulteriormente credibile che egli si fosse dedicato a tale attività senza ritrarre alcun compenso, l’Agenzia riteneva legittimo, quanto meno, ricostruire in capo al contribuente una retribuzione pari a quella di un dipendente del settore del commercio.
Avverso il consequenziale avviso, il contribuente si rivolgeva alla Commissione di primo grado, che accoglieva il ricorso.
A seguito di gravame erariale, la Ctr adita acc