Analizziamo insieme i dettagli: come sistemare l’errore di duplicazione delle fatture elettroniche emesse; il contribuente ha facoltà di emettere e registrare le note di variazione per lo storno delle stesse ma vediamo più approfonditamente come fare in pratica.
La società che, a causa di un errore, trova nel proprio cassetto fiscale la duplicazione delle fatture emesse per la stessa operazione, può rimediare tramite registrazione, nel periodo d’imposta corrente, di tutti i duplicati e il contestuale storno degli stessi attraverso l’emissione di note di variazione in diminuzione.
E’ quanto affermato dall’Agenzia delle Entrate.
Il caso di erronea doppia fatturazione all’attenzione del Fisco
Una società svolge attività di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari ed ha tra i suoi clienti una società olandese e stabili organizzazioni presenti in vari paesi europei.
In data 21 giugno 2023 la società istante si è accorta che le fatture elettroniche emesse nei confronti della società olandese nel 2022 e 2023 risultavano nel proprio cassetto fiscale duplicate.
In particolare, la società istante, riferisce che, dopo aver emesso con tale modalità una fattura nei confronti della società olandese invece di inviarle la copia cartacea (c.d. “copia di cortesia”) come avviene per tutti gli altri clienti esteri, inseriva tutti i dati della fattura sul portale, utilizzato dalla società olandese per la propria contabilità.
Questa procedura, consolidata da tempo, era stata richiesta espressamente dalla società olandese alla società istante e consentiva ad entrambi i soggetti di monitorare l’aggiornamento dello stato dei vari documenti contabili (fatture, note di credito).
Nel mese di gennaio 2022, i gestori del portale inviavano alla società istante una mail informativa in merito alle modifiche relative alle comunicazioni per le operazioni transfrontaliere, evidenziando che lo stesso avrebbe comunicato automaticamente «allo SdI le sue transazioni transfrontaliere con gli acquirenti stranieri presenti nella [loro] rete prima del 1° luglio 2022», salva la disattivazione del servizio prima del 10 gennaio 2022