In particolare, esamineremo l’applicazione del modello SECI ad una azienda che lavora nel settore della carpenteria metallica ma naturalmente i concetti valgono anche per gli altri tipi di aziende.
La dinamicità e l’evoluzione dei mercati e soprattutto le capabilities intangible hanno identificato un tertium genus rispetto a ciò che nella letteratura manageriale è identificata nella dualità risorse e competenze. Questa terza dimensione identifica nella conoscenza il ruolo centrale della stessa quale risorsa competitiva capace di creare valore per l’azienda.
A partire già dagli anni “80 in letteratura si identificava la conoscenza quale risorsa utile per la generazione del vantaggio competitivo; infatti, nella letteratura manageriale nipponica si affermava: in un’epoca in cui l’unica certezza è l’incertezza, l’unica fonte sicura per il vantaggio competitivo è la conoscenza (Nonaka, 1997).
La conoscenza come asset della gestione aziendale
Ispirandosi alle motivazioni di fondo che hanno indotto la conoscenza a ricoprire un ruolo capitale nella gestione aziendale facciamo appello a Ruta e Turati, 2002 i quali identificano tre pilastri:
- L’accelerazione del ritmo di cambiamento negli scenari competitivi hanno ridotti i cicli di vita dei modelli di business e decisionali.
Ciò ha provocato un crescente interesse verso i concetti di knowledge engineering, memoria organizzativa e processi di accumulazione della conoscenza organizzativa;
- Si assiste sempre più ad una erosione del vantaggio competitivo basato su fonti tradizionali, a titolo esemplificativo si pensi alle c.d. 4 P di McCarthy (Product, Price, Promotion e Place), al c.d. prezzo dispari di Kotler, alle strategie di merchandising della distribuzione.
Tale tradizionalità non è più sufficiente a garantire una continuità e soprattutto una sostenibilità del vantaggio competitivo;
- La necessità di individuare metodi adeguati nella gestione della conoscenza è stata rafforzata dalla dispersione spaziale e temporale dell