Prima di addentrarci sul concetto di leva operativa, ricordiamo che il prospetto di conto economico civilistico di cui all’art. 2425 del codice civile, e di cui al principio contabile nazionale n. 12 “Composizione e schemi del bilancio”, evidenzia il processo di formazione del risultato economico aziendale mettendo in luce un processo di “scalarità” di formazione dello stesso.
Il processo di generazione del risultato economico di esercizio che, convenzionalmente riporta la data del 31 dicembre, avviene attraverso l’imputazione dei componenti positivi e negativi di reddito in tre macro aree così classificate:
- Area della gestione operativa o caratteristica;
- Area della gestione finanziaria;
- Area della gestione tributaria.
Ognuna di queste tre aree concorre con un apposito segno, positivo o negativo, alla formazione del risultato economico di periodo.
La rappresentazione scalare del conto economico dà un primo e debole indizio sulla composizione produttiva dell’azienda e sul peso di ogni singola area alla formazione del risultato evidenziando il ruolo semiotico del segno che ogni singola area apporta al risultato finale.
Tale aspetto semiotico rappresenta la massima espressione di un limite che per essere superato è necessaria una apposita analisi gestionale della composizione dei costi e della strutturazione degli stessi.
Ciò può essere effettuato mediante una apposita elaborazione del prospetto contabile capace di potere evidenziare dati ed informazioni che, opportunamente elaborate ed interpretate, rappresentano una base di conoscenza che il management aziendale deve prendere atto.
Oltre alle note elaborazioni del prospetto di conto economico a “Valore Aggiunto” a “Costi e Ricavi del Venduto” e per “Margini di Contribuzione” la cui elaborazione dipende dall’oggetto di indagine dell’analista, esistono ulteriori elaborazioni discrezionali ad hoc che l’analista può redigere.
Nella fattispecie si pone l’accento su un