Esame fiscale delle differenze da recesso dei soci di società personali e delle società di capitali: vediamo le proposte di riforma fiscale e i nostri suggerimenti per arrivare ad una coerenza legislativa tributaria.
Le differenze tra recesso del socio di società di persone e di capitali
Lo scrutinio fiscale delle differenze da recesso del socio nelle società di persone e nelle società di capitali richiede preliminarmente l’indagine della dinamica impositiva incentrata sulle relative imposte.
Volendo far dipartire l’esame dall’IRES, essa, com’è noto, condivide il carico impositivo complessivo, legislativamente raccordato alla manifestazione di ricchezza conseguita dalla società, con la tassazione prevista per il dividendo, ritardata al momento della relativa distribuzione ai soci.
I due addendi della complessiva obbligazione tributaria non correlano la loro misura determinativa sui medesimi criteri, dal momento che il reddito d’impresa, soggetto all’IRES, deriva dal principio della competenza in unione con il principio della derivazione rafforzata dal bilancio e più genericamente con i presupposti di governo fiscale del reddito d’impresa, mentre il dividendo è di stretta matrice civilistica, nel senso che esso si correla in senso stretto alla sola legalità redazionale del bilancio.
Nonostante tale diversità sia di raccordo con un quantum tassabile diverso e sia con un diverso raccordo temporale (principio di competenza per l’IRES e principio di cassa per il dividendo), l’assetto legale dell’obbligazione tributaria, come introdotto dalla riforma Tremonti, completa l’aspettativa erariale solo con la ricongiunzione delle due frazioni d’imposta.
La ragione erariale, quindi, non esaurisce la sua pretesa con la sola percezione dell’IRES in relazione alla manifestazione periodale di ricchezza conseguita dalla società, ma con entrambi i prelievi impositivi.
Proprio da tale rigorosa intersezione delle due forme di tassazione deriva il costante congiunto aggiustamento legislativo dell’aliquota IRES e della base imponibile del dividendo allo scopo di mantenere fermo il livello impositivo complessivo (pari ad un’incisione corrispondente all’aliquota massima dell’IRPEF).
Tale dinamica impositiva diverge da quella incentrata sull’IRPEF la quale, com’è noto, si fonda sulla tecnica fiscale della trasparenza che, scaricando in unica soluzione l’obbligazione tributaria ai soci, soddisfa istantaneamente il pieno diritto erariale attraverso la sola peculiarità del meccanismo dell’imputazione del reddito societario al 31 dicembre di ogni anno.
Il regime fiscale delle differenze da recesso dei soci di società di persone e di società di capitali deve essere indagato in stretta congiunzione con i diversi paradigmi impositivi sopra rappresentanti e con l’imprescindibile necessità di evitare le distorsioni della doppia tassazione de