Le attività non commerciali degli ETS
Per entrate derivanti da attività non commerciali si intendono i contributi, le sovvenzioni, le liberalità (erogazioni liberali in denaro o in natura, cioè cessioni gratuite di merci o di altri beni), le quote associative dell’ente, i proventi non commerciali delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale previsti, rispettivamente, dall’art. 85 e dall’art. 86 del Codice del Terzo Settore[1], ed ogni altra entrata assimilabile alle precedenti, ivi compresi i proventi e le entrate considerate non commerciali ai sensi dei commi 2° 2°-bis, 3° e 4° dell’art. 79, cioè, sostanzialmente, i corrispettivi incassati per i beni ed i servizi prodotti che non superano i costi effettivi di essi ed i contributi versati all’ente da Pubbliche Amministrazioni, tenuto conto anche del valore normale dei beni o dei servizi realizzati od erogati dalle attività svolte con modalità no