Una tantum di 200 euro e integrazione di 150 anche senza partita IVA

Un decreto del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze estende i potenziali fruitori dell’indennità di 200 euro e dell’integrazione di 150 euro di ulteriori 30 mila lavoratori autonomi e circa 50 mila professionisti.

Indennità una tantum di 200 euro e integrazione di 150: estesa ai soggetti senza partita Iva

una tantum 200 euroCome anticipato nel Diario del 12/01/2023, è stato finalmente pubblicato il decreto interministeriale n. 6 del 7 dicembre 2022, che integra il Decreto del 19 agosto 2022, attuativo dell’una tantum di 200 euro.

Tale ultimo decreto aveva previsto, oltre all’importo e alla modalità di presentazione delle domande, anche i beneficiari e i requisiti.

 

Beneficiari e requisiti

In tale ambito, la condizione di aver percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

Oltre a tale requisito, il DM richiedeva che ai fini del diritto all’indennità i beneficiari, tra l’altro, dovessero essere in possesso di partita Iva.

Sul punto, l’Inps aveva chiarito come il requisito della titolarità della partita Iva non trovasse applicazione per gli iscritti alla gestione autonoma in qualità di coadiuvanti e coadiutori (artigiani/commerciati/agricoli), a condizione che il titolare dell’impresa presso cui prestano attività lavorativa fosse titolare di partita Iva attiva.

Di conseguenza, non potevano beneficiare dell’indennità e dell’integrazione i lavoratori iscritti alle gestioni autonome in qualità di titolari e i relativi coadiuvanti e coadiutori, per il cui svolgimento dell’attività non era prevista l’apertura di partita Iva.

 

L’estensione ai soggetti senza partita IVA

Il Decreto pubblicato nei giorni scorsi ha il merito di prevedere che l’indennità e l’integrazione di 150 euro possono essere riconosciute anche ai soggetti non titolari di partita Iva.

L’indennità è riconosciuta anche a tali soggetti alle medesime condizioni;

  • per beneficiare dell’indennità di 200 euro occorre aver percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro;
     
  • per beneficiare anche dei 150 euro di integrazione occorre aver percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro.

Infine, per la presentazione delle domande, in assenza di indicazioni, sarà necessario attendere istruzioni da parte dell’INPS e delle casse di previdenza private.

 

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A cura di Danilo Sciuto

Martedì 17 gennaio 2023