Il Codice del Terzo Settore ha innovato la relativa disciplina, con modifiche civilistiche che devono ancora compiutamente essere messe a punto per quanto riguarda gli effetti fiscali.
Nell’orientarsi tra queste novità, va tenuto conto delle recenti indicazioni dell’Agenzia delle Entrate…
Disciplina IVA enti associativi: alcune precisazioni
Il Codice del Terzo Settore ha revisionato tutta la normativa relativa, suddividendo gli enti del terzo settore (ETS) in sette tipologie:
- organizzazioni di volontariato (ODV);
- associazioni di promozione sociale (APS);
- imprese sociali (incluse le cooperative sociali), per le quali si rimanda a un decreto legislativo a parte;
- enti filantropici;
- reti associative;
- società di mutuo soccorso;
- altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società).
Sorge con il nuovo codice una definizione unitaria di ETS (ente del terzo settore), qualificato come:
“ente costituito in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, o di fondazione, per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma volontaria e di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi” (art. 4, Codice del Terzo Settore).
Le attività di interesse generale sono quelle individuate dall’art. 5 Codice del Terzo Settore, e comprendono (con elencazione non esaustiva):
- interventi e i servizi sociali finalizzati a rimuovere e a superare le situazioni di bisogno e di difficoltà;
- prestazioni sanitarie e socio-sanitarie; l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale;
- salvaguardia dell’ambiente; la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio;
- formazione universitaria e post-universitaria;
- ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
- organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale;
- comunicazione a carattere comunitario;
- organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
- formazione extra-scolastica; i servizi strumentali ad enti del terzo settore; la cooperazione allo sviluppo;
- commercio equo e solidale;
- servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro di particolari categorie svantaggiate;
- presta