Il modello di business di un’impresa che si possa definire profittevole nel lungo periodo deve poter conseguire un fatturato soddisfacente, utili coerenti con il capitale investito nell’attività e liquidità sufficiente per poter pagare adeguatamente i fattori di produzione, fare investimenti per sostenere la crescita e restituire i capitali di terzi. Come definire strategicamente i prezzi di vendita e massimizzare il fatturato?
Il modello di business di un’impresa che si possa definire profittevole nel lungo periodo deve poter conseguire un fatturato soddisfacente, utili coerenti con il capitale investito nell’attività, e liquidità sufficiente per poter pagare adeguatamente i fattori di produzione, fare investimenti per sostenere la crescita e restituire i capitali di terzi.
Sembra facile a dirsi… ma poi, a conti fatti, moltissime imprese sono molto lontane da questa situazione ideale.
Uno dei problemi più ricorrenti che si trova ad affrontare un imprenditore (e il relativo consulente) è proprio la definizione dei prezzi di vendita, elemento fondamentale per massimizzare il fatturato.
A mio modo di vedere ci sono alcune pratiche profondamente scorrette che portano ad un’errata definizione in termini di pricing mix:
– Costo di produzione per moltiplicatore
Questa è una metodologia di determinazione dei prezzi che risale a decenni fa, e che fino ad un certo punto ha anche avuto degli effetti positivi.
Si tratta semplicemente di determinare, anche approssimativamente, il costo di produzione di un determinato bene o il costo di erogazione di un servizio, e applicare ad esso un moltiplicatore per arrivare alla definizione del prezzo.
Questo approccio, oggi, è talmente semplicistico da risultare fuorviante.
Negli ultimi decenni, infatti, gli effetti della globalizzazione si sono palesati trasversalmente in pressoché tutti i settori, e applicare questo metodo di lavoro ignora il fatto che concorrenti dell’azienda potrebbero b