Come vengono valutati i titoli immobilizzati in bilancio? Vi sono differenze fra titoli di debito e partecipazioni? Cosa avviene in caso di svalutazione?
In questo articolo vediamo come i principi contabili nazionali trattano la contabilizzazione e valutazione delle immobilizzazioni finanziarie e quali sono le ripercussioni tributarie delle norme contabili.
Titoli e principi contabili
I principi contabili prevedono come criterio base di valutazione dei titoli immobilizzati il costo di acquisto, comprensivo di oneri accessori: il criterio del costo viene sostituito da un valore minore in caso di perdita durevole di valore o di cambio di destinazione economica del titolo e conseguente passaggio dalle immobilizzazioni all’attivo circolante (se il valore risultante dal mercato è inferiore rispetto al costo storico).
L’iscrizione al costo non può essere mantenuta se il titolo alla data di chiusura dell’esercizio risulta durevolmente di valore inferiore al valore di costo.
I titoli non immobilizzati devono essere valutati al minore fra il costo di acquisto e il valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato (art. 2426 n. 9 e 10 del Codice civile): il costo di acquisto è costituito dal prezzo pagato, al quale devono essere aggiunti i costi accessori: non si comprende nel costo il rateo degli interessi maturati alla data di acquisto, che deve essere contabilizzato come tale (per i titoli a reddito fisso si intende la quotazione del titolo a costo secco).
Secondo l’OIC 20 la configurazione di costo tecnicamente più corretta è quella al costo specifico (che presuppone l’individuazione e l’attribuzione ai singoli titoli dei costi specificatamente sostenuti per l’acquisto degli stessi).
Nel caso di titoli fungibili è possibile, in alternativa al costo, utilizzare uno dei seguenti metodi di rilevazione previsti dal Codice civile:
- media ponderata;
- Lifo;
- Fifo (OIC 13).
Il costo di acquisto, così determinato, non è più soggetto a modifiche salvo eventuali svalutazioni per tener conto di un minor valore di realizzo o di successivi ripristini. Per i titoli a interesse implicito (quali BOT e zero coupon) il costo storico deve essere periodicamente incrementato indirettamente con l’iscrizione di un rateo per la quota maturata di interessi.
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