Il caso della divisione di immobili di una comunione: criteri per la determinazione del valore da tassare ai fini dell’imposta di registro; determinazone catastale o valore venale? L’argomento è di particolare attualità anche in relazione al superbonus 110%…
Divisione degli immobili e determinazione del valore
La determinazione del valore degli immobili in caso di divisione di una comunione, ereditaria o non, è di norma effettuata sulla base del loro valore catastale automatico, ovviamente escluse le aree edificabili.
Appariva un principio assodato, da nessuno messo in discussione.
Sulla comunione abbiamo pubblicato anche “La cessione di quote ad altri coeredi nella comunione ereditaria”
Agenzia Entrate: il caso di studio
La risposta ad un interpello (numero 534 del 6 novembre 2020) ha però creato un po’ di subbuglio, ma come vedremo non ha cambiato molto le cose.
Questo era il caso; mamma e due figli, con beni pervenuti da ultimo per successione del marito/padre.
Alla mamma sarebbe spettato un terzo dei beni (al di là di una maggiore quota di un piccolo terreno) e altrettanto, in quote uguali di 1/3 ciascuno, ai figli.
Nella ipotizzata divisione, si prevedeva di assegnare alla madre il diritto di usufrutto su tutto e ai figli la nuda proprietà di beni distinti.
E il diritto di usufrutto, calcolato con le tabelle ministeriali sulla base dei valori catastali rivalutati, risultava inferiore alla quota pertoccante.
Probabilmente nel formulare la domanda il notaio non è stato molto preciso, e ha un po’ mischiato le cose.
Infatti ha specificato:
- che la massa da dividere è calcolata sulla base dei val