Enti del Terzo Settore: la scelta del regime contabile e la redazione del bilancio di esercizio

di Nicola Forte

Pubblicato il 11 novembre 2020

Siamo prossimi all’entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore. In questo articolo ci soffermiamo sul regime contabile cui ricorrere nella redazione del bilancio di esercizio di enti del terzo settore che svolgano attività commerciali e non.

Riforma del Terzo Settore: a breve l'entrata in vigore

la riforma del terzo settore e gli enti non commercialiDopo la concreta attuazione del Registro Unico del Terzo settore, avvenuta con l’approvazione del decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali il 15 settembre scorso, la riforma si avvia rapidamente all’entrata in vigore integrale. 

Sarà necessario attendere ancora un ultimo passo della Commissione europea tenuta a dare il “via libera” ai regimi forfetari di determinazione del reddito.

Dall’anno successivo la riforma sarà così pienamente operativa.

I principali attori, cioè gli ETS, dovranno così superare le inevitabili criticità che si manifesteranno soprattutto nella fase iniziale.

A tal fine deve essere rilevata la sussistenza di un’asimmetria tra la previsione dell’art. 13 del D.Lgs n. 117/2017, avente ad oggetto la redazione del Bilancio di esercizio, e l’art. 87 del medesimo decreto, avente quale oggetto gli obblighi contabili, ai fini fiscali, degli ETS non commerciali.

Al fine di comprendere meglio la predetta asimmetria deve essere osservato, preliminarmente, che l’articolo 13 del Codice del Terzo settore è una disposizione avente natura civilistica.

Inve