Taluni crediti d’imposta possono essere utilizzati anche mediante trasferimento dalla società ai soci del relativo diritto alla fruizione, non disponendo – a volte - la società di propri debiti da poter compensare con i crediti spettanti.[1]
Ai fini dell’effettiva fruizione da parte dei soci sono necessari alcuni adempimenti dichiarativi, da parte della società e dei soci, e la massima accortezza nella compilazione del modello F24 del socio.
Le stesse conclusioni applicabili ai soci sono state estese anche ai collaboratori familiari.
Attribuzione dei crediti d’imposta ai soci e collaboratori familiari
L’imputazione per trasparenza
Il principio di imputazione per trasparenza applicabile dalle società rientranti nell’ambito di applicazione dell’IRPEF, in virtù di quanto previsto dall’art. 5 del TUIR, ed esteso, previa opzione, anche alle società soggette all’IRES, per effetto di quanto previsto negli articoli 115 e 116 del TUIR, comporta l’imputazione per trasparenza non solo del reddito prodotto dalla società ai soci che rivestono tale qualifica alla data di chiusura del periodo d’imposta, ma anche l’imputazione delle ritenute operate a titolo di acconto sui redditi della stessa società e quella dei crediti d’imposta maturati e non utilizzati dalla società medesima.
Conseguentemente, l’attribuzione ai soci delle agevolazioni concesse alle imprese in forma di credito d’imposta maturato in capo alla società non configura una cessione del credito medesimo quanto una particolare forma di utilizzo.
L’attribuzione dei crediti d’imposta a favore dei soci costituisce una sorta di liquidazione di parte degli utili che, sulla base del bilancio o della dichiarazione dei redditi, spettano ai singoli soci; pertanto, l’attribuzione dei crediti di imposta interviene dopo la chiusura dell’esercizio nel quale sono maturati i crediti che si intendono trasferire.
I soci, a loro volta, potranno utilizzare la quota di credito loro assegnata solo dopo averla acquisita nella propria dichiarazione.
I riferimenti di prassi
La questione dell’attribuzione dei crediti d’imposta ai soci è stata oggetto in passato di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle entrate, anche se limitatamente ai crediti maturati in capo alle sole società di persone le quali, fino al 31 dicembre 2003, erano gli unici soggetti passivi di imposta nei cui confronti si applicava il regime della trasparenza dei redditi[2].
Con la risoluzione 18 april