L’accertamento anticipato è un argomento che suscita sempre discussioni; in questo articolo un aspetto particolarmente interessante: l’accesso breve del Fisco a fine anno
Con l’ordinanza n. 474 del 14 gennaio 2020, la Corte di Cassazione ritorna ad affrontare la questione dell’accertamento anticipato, esaminando un aspetto particolarmente interessante: l’accesso breve.
Il caso di accertamento anticipato dopo un accesso breve
L’Agenzia delle entrate propone ricorso per cassazione nei confronti di una sentenza della CTR della Campania, di rigetto dell’appello proposto avverso la decisione della CTP di Caserta, di accoglimento del ricorso della contribuente.
Entrambi i giudici di merito hanno rilevato che l’Ufficio non aveva rispettato il termine dilatorio di giorni 60, di cui all’art. 12 comma 7 della legge n. 212 del 2000, prima di emettere l’avviso di accertamento impugnato, “termine che sarebbe dovuto decorrere dalla data di notifica del processo verbale di constatazione per accesso breve (9 dicembre 2014); comunque il termine anzidetto neppure sarebbe stato rispettato con riferimento alla data di consegna del pvc (2 dicembre 2019)”.
Le doglianze delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate lamenta violazione e falsa applicazione dell’art. 12 comma 7 della legge n. 212 del 2000 (