Mancano poco più di due mesi alla scadenza del termine per l’invio della dichiarazione Iva annuale e il risultato di fine anno, evidenziato all’interno del modello dichiarativo, è fortemente condizionato dal corretto esercizio del diritto alla detrazione.
La data del trenta aprile, cioè la scadenza per l’invio della dichiarazione, rappresenta un limite temporale invalicabile, superato il quale si perde definitivamente la detrazione dell’imposta.
Il rischio di commettere errori è elevato e i problemi possono riguardare soprattutto le fatture che il contribuente ha ricevuto a “cavallo” di due anni solari.
Dichiarazione IVA annuale 2020: la regola generale
Secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate, al fine di considerare in detrazione l’imposta sul valore aggiunto sono necessarie due condizioni, che devono essere entrambe verificate.
In primis l’imposta deve essere esigibile ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. n. 633/1972.
In secondo luogo il contribuente deve essere materialmente in possesso della fattura di acquisto che deve essere registrata nei termini previsti dalla legge.
Dopo le modifiche intervenute ad opera del D.L. n. 50/2017, il diritto alla detrazione può retroagire nel periodo di liquidazione durante il quale il