600 euro anche ai professionisti iscritti alle Casse di previdenza – reddito di ultima istanza

Indennità di 600 euro per il mese di marzo 2020 ai professionisti iscritti in Casse di Previdenza “private”: elenco analitico delle categorie interessate

[Aggiornamento: alla data di oggi 31/3/2020 il decreto non è ancora stato pubblicato in G.U.; l’ultima bozza che sta circolando – rispetto alla prima bozza – risulta aver eliminato la necessità della regolarità contributiva, l’essere in regola con i versamenti 2019. Aspettiamo di vedere la versione definitiva quando andrà in Gazzetta Ufficiale]
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Oggi 28 marzo 2020 è stato firmato il decreto interministeriale del Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali – Nunzia Catalfo – e del Ministro dell’Economia e delle Finanze – Roberto Gualtieri, già previsto dl comma 2 dell’art. 44 del Decreto Cura Italia, D.L. 18 del 17/3/2020, che prevede l’indennità di 600 euro anche agli autonomi iscritti in Casse di previdenza “private”  La nuova norma è stata annunciata, ora aspettiamo di vedere maggiori dettagli una volta pubblicato il decreto in Gazzetta Ufficiale.

Soggetti coinvolti

Il decreto attribuisce l’indennità di 600 euro per il mese di marzo 2020 ai professionisti e lavoratori autonomi, iscritti in Casse di Previdenza “private”, la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 : si parla dei soggetti iscritti alle Casse previdenza di (occorrerà poi approfondire meglio, con il decreto pubblicato in G.U., con più precisione quali sono le categorie ricomprese nei provvedimenti restrittivi, tra): dottori commercialisti, ragionieri commercialisti. consulenti del lavoro, avvocati, notai, ingegneri – architetti, medici – odontoiatri, periti industriali, psicologi, biologi. attuari, chimici, agronomi, dottori forestali-fisici, agrotecnici – periti agrari, geometri, giornalisti.

Gli altri soggetti lavoratori “autonomi” quali artigiani, commercianti, agricoli, collaboratori coordinati e continuativi e professionisti senza cassa previdenziale iscritti alla gestione separata INPS erano già stati ricompresi, per l’indenità di 600 euro, dagli articoli 27 e 28 del già citato Decreto Cura Italia.

Le regole

Per i professionisti con Cassa autonoma di cui sopra l’indennità di 600 euro sarà riconosciuta a queste condizioni:

  • aver avuto nell’anno 2018 redditi fino a 35.000 euro (redditi assunti al lordo dei canoni di locazione assoggettati a cedolare secca);
    oppure
  • aver avuto nel 2018 redditi compresi nella fascia da 35.000 e 50.000 euro (al lordo dei canoni di locazione assoggettati a cedolare secca), e abbiano cessato o ridotto o sospeso l’attività.
    La cessazione risulterà dalla chiusura della partita IVA nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020.
    La riduzione o sospensione dell’attività sarà dimostrata dalla riduzione del reddito nei primi tre mesi del 2020 di almeno il 33% rispetto a quello del primo trimestre 2019, a causa dell’emergeza COVID-19. A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio dell’attività.

    L’indennità è corrisposta a condizione che il soggetto richiedente abbia adempiuto agli obblighi contributivi dell’anno 2019 con la propria Cassa previdenza.
    [Aggiornamento: alla data di oggi 31/3/2020 il decreto non è ancora stato pubblicato in G.U.; l’ultima bozza che sta circolando – rispetto alla prima bozza – risulta aver eliminato la necessità della regolarità contributiva, l’essere in regola con i versamenti 2019. Aspettiamo di vedere la versione definitiva quando andrà in Gazzetta Ufficiale]

Chi eroga l’indennità di 600 euro ai professionisti

Per questi professionisti l’indennità sarà da richiedere a far data dall’1 aprile 2020 ed entro il 30 aprile 2020 alla propria cassa previdenziale di appartenza (non all’INPS), la quale erogherà l’indennità in ordine cronologico.

Il Ministro Catalfo ha dichiarato che sono già allo studio le misure per il successivo mese di Aprile, per il quale si sta pensando di aumentare l’importo dell’indennità rispetto ai 600 euro di marzo.

 

28 marzo 2020
Commercialista Telematico