Sono stai chiariti alcuni aspetti sulla gestione dei riscatti degli anni di laurea, e in particolare si specifica come saranno computati i contributi in determinati casi quali il riscatto agevolato, l’opzione donna ovvero nel caso di computo dei contributi dell’AGO nella Gestione Separata.
Riscatto di laurea a fini pensionistici: premessa
L’INPS è tornato nuovamente sulla questione dei riscatti dei periodi contributivi: in particolare, le novità introdotte con il Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019 (quello che ha introdotto Quota 100 e Reddito di Cittadinanza) avevano comportato anche l’introduzione di una possibilità per quanto riguarda il riscatto dei periodi necessari al conseguimento della laurea, ossia la riduzione del 30% degli oneri per riscattare i periodi necessari al conseguimento della laurea e la possibilità di riscatto anche per chi ha un’età superiore a 45 anni, purché si decida di accedere al pensionamento con il solo metodo contributivo.
Per fare ciò i soggetti con età superiore a 45 anni non devono però aver versato contributi prima del 31 dicembre 1995.
Su tale tema è così tornato di recente l’INPS con la Circolare n. 6 del 22 gennaio 2020, con la quale è stato confermato il principio dell’efficacia ab origine dei periodi riscattati ex art. 2, commi 5 e 5-quater, e dell’articolo 4 del D.Lgs. n. 184/1997.
Tale Circolare specifica ulteriormente i