Quali sono le regole privacy che proteggono il lavoratore nell’elaborazione della busta paga in caso di pignoramento dello stipendio ?
La risposta sulla privacy del pignoramento dello stipendio
Gentile lettore,
Le confermiamo che per privacy la dicitura “pignoramento” non dovrebbe essere presente sulla busta paga.
Ciò è stato stabilito fin dal 2002 da parte dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (cosidetto Garante Privacy) con il Provvedimento n. 1063659/2002, il quale ha specificato che il datore di lavoro deve adottare specifiche misure a tutela della riservatezza dei dati contenuti all’interno del cedolino del lavoratore.
Infatti, i dati presenti nelle buste paga sono a tutti gli effetti dei dati personali, ai sensi di quanto previsto dalla L. n. 675 del 1996 (e dalle successive modifiche e integrazioni), i quali possono anche avere natura sensibile oppure necessitare di specifiche cautele: tali sono ad esempio gli atti che riguardano provvedimenti giudiziari, e tra questi anche il pignoramento di parte dello stipendio, e appare necessario che vengano rispettati i principi di pertinenza e di non eccedenza del trattamento dei dati anche all’interno del cedolino, attraverso l’utilizzo di diciture meno dettagliate che rendano ugualmente comprensibile la voce, oppure attraverso dei codici identificativi.
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