I permessi per “Legge 104”, che permettono di fruire di 3 giorni al mese per l’assistenza di soggetti con handicap in situazione di gravità, sono conosciuti pressoché da chiunque ma ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione per il corretto godimento. Inoltre essi hanno un particolare meccanismo di funzionamento anche in relazione all’orario di lavoro e alle esigenze aziendali che è bene conoscere per sapere come, quando e in che misura spettano
I permessi per “Legge 104”, ossia i permessi regolati ex art. 33 della L. n. 104/1992 che permettono di fruire di 3 giorni al mese per l’assistenza di soggetti con handicap in situazione di gravità, sono conosciuti pressoché da chiunque ma ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione per il corretto godimento. Inoltre essi hanno un particolare meccanismo di funzionamento anche in relazione all’orario di lavoro e alle esigenze aziendali che è bene conoscere per sapere come, quando e in che misura spettano.
Legge 104: definizione di handicap
La Legge Quadro in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili, meglio conosciuta come Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, si occupa di definire la normativa quadro in materia di disabilità, definendo anche cosa si intende nello specifico per handicap e chi sono i portatori di handicap.
Appare così necessario segnalare primariamente cosa si intende per:
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- portatore di handicap: colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione;
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- portatore di handicap grave: il soggetto la cui minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione.
Detto questo, è ben