La sentenza della Corte Costituzionale di prossima pubblicazione sembra rendere ancor più complesso il quadro delle norme in materia di tutela risarcitoria in occasione di licenziamenti in assenza delle specifiche condizioni per giustificato motivo oggettivo, soggettivo e giusta causa: come sappiamo infatti, l’ultima modifica in tema è stata apportata dal Decreto Dignità, che ha previsto un aumento del numero minimo e massimo di indennità per i lavoratori illegittimamente licenziati. Tale sentenza critica il meccanismo di computo rigido della stima delle mensilità in relazione agli anni di servizio, in tal modo lasciando alla valutazione del giudice sulla base di altri criteri la stima dell’indennità effettivamente spettante al lavoratore
La sentenza della Corte Costituzionale di prossima pubblicazione sembra rendere ancor più complesso il quadro delle norme in materia di indennità risarcitoria in occasione di licenziamenti in assenza delle specifiche condizioni per giustificato motivo oggettivo, soggettivo e giusta causa: come sappiamo infatti, l’ultima modifica in tema è stata apportata dal Decreto Dignità, il quale ha previsto un aumento del numero minimo e massimo di indennità per i lavoratori illegittimamente licenziati. Tale sentenza “critica” il meccanismo di computo “rigido” della stima delle mensilità in relazione agli anni di servizio, in tal modo lasciando alla valutazione del giudice sulla base di altri criteri (e ancora non meglio precisati, fino alla pubblicazione della sentenza) la stima dell’indennità effettivamente spettante al lavoratore
Copyright © 2021 - Riproduzione riservata Commercialista Telematico s.r.l
Abbonati per continuare a leggere questo articolo
Pensato e fatto da professionisti, per professionisti, ogni piano di abbonamento
comprende:
-
contenuti autorevoli, tempestivi, chiari, per aiutarti nel lavoro di
tutti i
giorni
-
videoconferenze, per aggiornarti e ottenere crediti formati
-
una serie di prodotti gratuiti, sconti e offerte riservate agli abbonati
-
due newsletter quotidiane