Con riferimento alla vigente normativa fiscale, le cosiddette:
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differenze temporanee imponibili che generano “imposte differite” derivano, ad esempio, da plusvalenze patrimoniali nel caso in cui il contribuente o soggetto interessato ha esercitato l’opzione per la rateizzazione dell’onere fiscale;
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differenze temporanee deducibili che generano “imposte anticipate” derivano da componenti negativi di reddito deducibili ai fini fiscali in esercizi successivi a quello in cui vengono imputati al conto economico a seguito di norme fiscali che prevedono:
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limitazioni per accantonamenti a fondi del passivo e per rettifiche di valore, quali:
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gli accantonamenti non previsti da norme tributarie (art. 107, comma 4, del Tuir);
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gli oneri derivanti da operazioni a premio e concorsi a premio (art. 107, comma 3, del Tuir);
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i costi di ripristino o di sostituzione dei beni gratuitamente devolvibili (art. 107, comma 2, del Tuir);
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i lavori ciclici di manutenzione e revisione di navi e aeromobili (art. 107, comma 1, del Tuir);
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i rischi contrattuali su opere, forniture e servizi di durata ultrannuale (art. 93, comma 2, del Tuir);
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i rischi su cambi (art. 110, comma 3, del Tuir);
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l’ammortamento dei beni immateriali e dell’avviamento (art. 103, comma 1 e 3, del Tuir);
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l’ammortamento dei beni materiali (art. 102, comma 2, del Tuir);
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la svalutazione dei crediti (art. 106, comma 1, del Tuir);
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una deducibilità parzialmente differita, come, ad esempio, nel caso delle spese di manutenzione imputate a conto economico, eccedenti il 5% del costo dei beni materiali ammortizzabili (art.