rispondiamo ad un quesito in tema di bilancio: la partecipazione in Banca Popolare di Vicenza (ma il ragionamento vale per qualsiasi banca salvata tramite l’intervento di apposito fondo) deve essere svalutata?
Stiamo vivendo un periodo in cui la crisi delle banche è un avvenimento importante e che sta colpendo tantissimi italiani; a seguito dell’operazione di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza ci è pervenuta la richiesta di valutare gli effetti contabili (eufemismo che nasconde il termine “svalutazione“) di quanto avvenuto per chi era proprietario di azioni della banca.
QUESITO
Una società mia cliente ha acquisito delle azioni di Banca Popolare di Vicenza e le ha iscritte nelle Immobilizzazioni Finanziarie; a seguito del recente aumento di capitale e della sottoscrizione da parte del Fondo Atlante il valore delle partecipazioni si è ridotto da € 62,00 a € 0,10. Al momento la società mia cliente sta cercando un accordo transattivo con al banca per le partecipazioni detenute, inoltre dalle notizie (dagli organi di stampa emerge la possibilità di una quotazione in borsa e la possibilità di un’azione di responsabilità contro i vecchi amministratori) sembrerebbe che il valore di mercato della partecipazione non sarà così irrisorio a fine anno 2016. Qual è il comportamento contabile corretto per gestire il valore della partecipazione in Banca Popolare di Vicenza?
RISPOSTA
Analizzo il quesito secondo i principi contabili italiani e dopo un’attenta lettura dei principali quotidiani finanziari.
Dato che la contabilità registra i fatti e che è impossibile prevedere il futuro con esattezza, mi limito alla problematica della svalutazione della partecipazione. Il documento a cui far riferimento è sicuramente il principio OIC numero 21 che tratta contabilizzazione delle partecipazione classificate fra le immobilizzazioni.
La situazione dei soci di Banca Popolare di Vicenza (ma che interesserà anche i soci di Veneto Banca e Cassa di Risparmio di Cesena) sembra proprio quella descritta dall’OIC 9: l’immobilizzazione finanziaria ha subito una diminuzione di valore durevole e stimabile, in quanto il nuovo corso azionario definito in sede di aumento del capitale fissa il prezzo in € 0,10 per azione.
In questo caso l’OIC 21 segnala:
“29. Il costo sostenuto all’atto dell’acquisto di una partecipazione immobilizzata è mantenuto nei bilanci dei successivi esercizi, a meno che si verifichi una perdita durevole di valore.
30. La perdita durevole di valore è determinata confrontando il valore di iscrizione in bilancio della partecipazione con il suo valore recuperabile, determinato in base ai benefici futuri che si prevede affluiranno all’economia della partecipante.”
Nel caso di Banca Popolare di Vicenza il fatto che si è rilevato nell’esercizio 2016 appare determinare un valore della partecipazione sensibilmente ridotto rispetto al valore di carico: il valore certificato in sede di aumento di capitale sottoscritto dal Fondo Atlante. Al momento, data l’estrema debolezza del settore bancario che emerge anche sulla stampa non specializzata, appare irrealistico valutare la partecipazione in Banca Popolare di Vicenza ad un valore sostanzialmente superiore rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale.
In particolare le notizie di stampa riportate ad oggi non sembrano modificare la situazione nel breve periodo: le tempistiche per una quotazione in borsa appaiono alquanto vaghe; un eventuale incasso da azione di responsabilità appare un’eventualità non valutabile nel breve periodo in quanto dipende da un’azione legale non iniziata di cui è incerto esisto ed eventuale ammontare recuperato a favore della società.
7 luglio 2016
Luca Bianchi