Riforma del processo tributario: manca un importante decreto!

la riforma (seppur parziale) del processo tributario è importante per tutti i contribuenti: siamo qui a sollecitare un Decreto Ministeriale già previsto che renderebbe operativa una norma a vantaggio del contribuente, che consente di avere subito i rimborsi fiscali spettanti!

VillaniPurtroppo ad oggi, si è ancora in attesa che il Ministero dell’economia e delle finanze emetta il decreto ministeriale previsto dalla Riforma del Processo Tributario di cui al D.Lgs. n. 156 del 24 settembre 2015 (pubblicato in G. U. n. 233 del 07/10/2015), e nello specifico, all’articolo 69 del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, così come dalla riforma modificato.

Con l’art. 69 del D.Lgs. 546/92 le sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente sono immediatamente esecutive, salvo la possibilità di subordinare il pagamento, se superiore a 10.000,00 euro, alla prestazione di idonea garanzia. Ebbene, al comma 2 è previsto il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze: Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze emesso ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono disciplinati il contenuto della garanzia sulla base di quanto previsto dall’articolo 38-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, la sua durata nonché il termine entro il quale può essere escussa, a seguito dell’inerzia del contribuente in ordine alla restituzione delle somme garantite protrattasi per un periodo di tre mesi”.

Altresì, l’art. 12, c. 2, D.Lgs. n. 156/2015, stabilisce che “fino all’approvazione dei decreti previsti dagli articoli 12, c° 4, e 69, c° 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, come modificati dall’art. 10 del presente decreto, restano applicabili le disposizioni previgenti di cui ai predetti artt. 12 e 69”.

E’ importante, quindi, sollecitare il MEF affinchè approvi subito il citato decreto ministeriale che ha natura regolamentare, in modo che il 1°giugno 2016 entri subito in vigore l’art. 69 che, è una norma a vantaggio del contribuente che consente appunto di avere subito i rimborsi.

A tal proposito, si riporta parte dell’interrogazione parlamentare fatta dal Senatore Maurizio Buccarella del Movimento 5 stelle: “Atto n. 4-05484 Pubblicato il 16 marzo 2016, nella seduta n. 594 BUCCARELLA, AIROLA, GIROTTO, DONNO, GIARRUSSO, PUGLIA, ENDRIZZI, CAPPELLETTI, BERTOROTTA, MORONESE, SCIBONA, SANTANGELO, BOTTICI – Al Ministro dell’economia e delle finanze: “a giudizio degli interroganti, il contenuto di tali norme, nei suoi risvolti pratici, consentirebbe al cittadino contribuente, che ha ottenuto sentenza favorevole, di non attendere che la sentenza diventi definitiva, per ottenere il giusto rimborso fiscale, stante anche la censurabile pratica messa in atto dalle pubbliche amministrazioni resistenti di spostare, quanto più avanti nel tempo, la definitività della sentenza, proponendo ricorsi e controricorsi ai soli fini dilatori, per evitare di rimborsare le somme pretese e non dovute in favore di cittadini e imprese,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno provvedere alla pronta emanazione dei decreti, entro e non oltre il 31 maggio 2016, sia per porre rimedio ad una situazione a giudizio degli interroganti iniqua nei confronti dei contribuenti onesti, ma vessati da meccanismi dilatori proditoriamente messi in atto dalle pubbliche amministrazioni, sia perché il 1° giugno 2016 entreranno definitivamente in vigore altre importanti disposizioni processuali tributarie”.

Eppure, recentissimo il decreto 29 aprile 2016, pubblicato il 12 maggio sulla Gazzetta Ufficiale n. 110, con cui il ministero dell’economia ha dettato le modalità applicative dell’istituto previsto dal decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 147, recante misure per la crescita e la internazionalizzazione delle imprese, e in particolare dall’art. 2, rubricato appunto “Interpello sui nuovi investimenti”.

A questo punto, è auspicabile, pertanto, anche con l’intervento degli ordini professionali che il MEF approvi subito il decreto in oggetto per non bloccare l’entrata in vigore della succitata norma di cui all’art. 69.

Ed allora, è urgente la riforma strutturale delle Commissioni Tributarie che non devono più dipendere dal MEF ma devono essere organismi autonomi ed indipendenti, gestiti ed organizzati dal Ministero della Giustizia o dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con giudici professionali, a tempo pieno e ben pagati.

Abbiamo dedicato una discussione nel nostro forum gratuito alla riforma del processo tributario!

16 maggio 2016

Maurizio Villani