l’acquisto di un immobile di interesse storico, artistico o archeologico, sotto il profilo applicativo dell’imposta di registro richiede come base imponibile il valore della rendita catastale o il valore venale?
Premessa
L’acquisto di un immobile di interesse storico, artistico o archeologico, sotto il profilo applicativo dell’imposta di registro richiede come base imponibile il valore della rendita catastale o il valore venale?
In altre parole, l’interrogativo lo si pone anche in questi termini: si può prendere come base imponibile il valore del bene immobile che ha sul mercato (comprensivo della sommatoria di tutti i valori dei componenti del bene) o il valore determinato moltiplicando la rendita catastale rivalutata per un determinato coefficiente stabilito dalla legge e variabile in base alla categoria catastale?