Il trasferimento all’estero delle società: problematiche che riguardano la residenza societaria, soprattutto sotto il profilo delle possibili contestazioni di tipo antielusivo

il trasferimento all’estero della sede sociale è un’operazione complessa e ricca di problematiche: analizziamo (in una guida di 19 pagine) le principali problematiche fiscali che emergono quando una società si trasferisce fuori dall’Italia, con particolare attenzione alle società trasferite nei paradisi fiscali

Aspetti generali

I rapporti con giurisdizioni estere sono normativamente presidiati in Italia come nei vari Paesi ad elevata pressione tributaria, per evitare i fenomeni di artificiosa delocalizzazione di basi imponibili volti a ridurre o annullare l’onere fiscale.

Si cerca quindi di tassare in qualche modo i redditi in uscita dallo Stato (outbound incomes), ovvero i redditi in entrata (inbound incomes), anche attraverso norme sull’indeducibilità dei componenti reddituali negativi derivanti da transazioni con economie «straniere», oltre a prevedere specifici obblighi di comunicazione e monitoraggio.

In particolare, il presente contributo si orienta sulle varie questioni relative allo spostamento oltre confine della sede della società, nonché sulle problematiche che riguardano la residenza societaria, soprattutto sotto il profilo delle possibili contestazioni di tipo antielusivo.

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