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La nuova ritenuta del 5% per gli interessi sui prestiti a società estere: coordinamento con le previsioni in materia di CFC e di costi esteri
Aspetti generali
L’art. 23, c. 1, del D.L. 6.7.2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15.7.2011, n.111 (art. 23, cc. 1-4), ha introdotto nell’art. 26-quater del D.P.R. n. 600/1973 il nuovo comma 8-bis, il quale prevede l’applicazione di una ritenuta alla fonte del 5% sugli interessi corrisposti da società italiane a società estere «consociate», cioè a società di altri Stati dell’Unione europea in linea di principio destinatarie delle disposizioni di cui alla della direttiva 2003/49/CE.
Tale problematica viene di seguito illustrata facendo riferimento alle precisazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con circolare n. 41/E del 5.8.2011, nonché considerando i possibili intrecci tra tale normativa e le disposizioni in materia di società controllate e collegate estere (CFC), ora applicabile anche con riferimento alle società non – black list («CFC white») e ai servizi infragruppo, nel’ambito dei quali possono includersi i finanziamenti.