Il controllo sull’uso di e-mail e internet in azienda è un tema delicato, che mette in gioco esigenze organizzative e tutela della privacy. Le imprese possono monitorare, ma solo entro limiti precisi e con garanzie per i dipendenti. Quando queste condizioni mancano, il rischio non è solo tecnico, ma anche economico e reputazionale. Dove finisce il potere di controllo?
Garante privacy e controlli su mail e web: obblighi e sanzioni per il datore di lavoro
A norma dell’articolo 2104 del Codice Civile il datore di lavoro ha il potere di impartire una serie di direttive al fine di assicurare l’esecuzione e la disciplina del lavoro.
Al potere direttivo così definito è collegata la necessità da parte dell’azienda di verificare che le prestazioni lavorative siano concretamente eseguite sulla base delle mansioni assegnate ed altresì di tutelare il patrimonio aziendale contro furti e danneggiamenti.
Il potere di controllo esercitato dal datore di lavoro non è tuttavia assoluto, essendo soggetto ad una serie di limiti imposti, in particolare, dallo Statuto dei lavoratori (Legge numero 300/1970) e dalla normativa in materia di privacy.
Di recente l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali si è espressa con Provvedimento del 29 aprile 2025 sull’attività di raccolta dei log di navigazione in Internet e i metadati delle e-mail dei dipendenti.
Nel comminare alla Regione Lombardia una sanzione di 50 mila euro, l’Autorità ha sottolineato che il controllo sulla navigazione web e la