Il 30 giugno 2025 rappresenta un appuntamento chiave per la gestione delle ferie non godute: i datori di lavoro devono verificare che i dipendenti abbiano effettivamente usufruito delle ferie maturate nel 2023. Una scadenza da non sottovalutare, tra obblighi contributivi, sanzioni e tutela del benessere dei lavoratori.
Ferie non godute 2023: obblighi, scadenze e sanzioni per i datori di lavoro
La fruizione delle Ferie è un diritto irrinunciabile del lavoratore e qualsiasi patto contrario è nullo; inoltre, il rispetto della norma è presupposto fondamentale per la tutela della salute del lavoratore subordinato.
A tale proposito occorre rammentare che entro il prossimo 30 giugno 2025 i datori di lavoro sono tenuti a verificare il godimento delle ferie maturate nell’anno 2023 in quanto, in caso contrario, vige l’obbligo di versamento della relativa contribuzione all’INPS entro il termine del 20 agosto 2025 unitamente alle retribuzioni del mese di luglio (il “mancato adempimento” ha come conseguenza l’erogazione al datore di lavoro di apposita sanzione non diffidabile prevista dal D.Lgs. n. 66/2003).
La gestione delle ferie: obblighi del datore di lavoro
Il godimento delle ferie annuali retribuite è previsto dall’art. 36 della Costituzione, comma 3, dove il Legislatore afferma che esse sono “irrinunciabili” e motivate dalla finalità di prevedere per il lavoratore una pausa dopo un anno di lavoro al fine di reintegrare le energie psicofisiche e consentire lo sviluppo delle relazioni personali, affettive, sociali e culturali.
Il decreto Legislativo n. 213/2004 ha ribadito e riconfermato la tutela del diritto al godimento delle ferie stabilendo che il datore di lavoro deve ottemperare alla seguente disciplina:
- concedere e far godere almeno due settimane di ferie entro l’anno solare di maturazione, dunque entro il 31 dicembre 2025 (il periodo è senza soluzione di continuità e compatibilmente con