Un nuovo accordo tra Stato e Regioni ridefinisce regole e percorsi formativi in tema di salute e sicurezza sul lavoro. L’obiettivo è rafforzare prevenzione, qualità e responsabilità, alla luce di dati allarmanti sugli infortuni. Scopri cosa cambia per lavoratori, datori e formatori.
Accordo Stato-Regioni: nuove regole per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro
Un passo in avanti nel percorso di tutela dei diritti dei lavoratori è stato recentemente compiuto con la Conferenza Stato-Regioni che, in data 17 aprile, ha dato il via libera al nuovo accordo nazionale sulla formazione in materia di salute e sicurezza. Sollecitato dal DL 146/2021 integrante l’art. 37 del D.Lgs. 81/2008, il testo – giunto con molto ritardo rispetto alle tempistiche previste – entra ufficialmente in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
L’intesa è di particolare rilievo perché, oltre a portare le firme di Governo, Regioni e Province autonome e ad aver anticipato la Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, applica quanto previsto dalla legge vigente, riorganizzando, aggiornando e integrando le regole attuative del Testo unico salute e sicurezza.
L’iniziativa appare tanto più lodevole se pensiamo che 2024 sono arrivate all’Inail un totale di 589.571 denunce di infortunio, con un incremento sul 2023. Tra queste 1.090 hanno riguardato casi mortali con una crescita del 4,7% sull’anno precedente.
Vediamo allora più da vicino le novità di cui al citato accordo, nella consapevolezza che molto di più può esser fatto per diminuire l’impatto di queste cifre.