Dal 1° aprile 2025 è operativa una nuova classificazione dei codici Ateco delle attività economiche, con novità nei codici, nei titoli e nella struttura. Un cambiamento significativo che coinvolge imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. Scopriamo le principali novità e come affrontare al meglio la transizione.
Ateco 2025: la nuova classificazione delle attività economiche è operativa dal 1° aprile
L’Istat ha sviluppato la nuova classificazione ATECO 2025 entrata in vigore lo scorso 1° gennaio 2025 e che sostituisce la versione della classificazione ATECO 2007 – Aggiornamento 2022.
La nuova classificazione viene adottata a partire dal 1° aprile 2025 al fine di consentirne l’implementazione operativa da parte delle diverse amministrazioni che la utilizzano per la produzione primaria di dati amministrativi e per la raccolta e diffusione di dati statistici.
L’utilizzo di ATECO
L’ATECO è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche, cioè per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali.
La gestione e manutenzione della classificazione ATECO è affidata all’Istat che come previsto da regolamento europeo la adotta nei processi statistici.
A livello nazionale, la classificazione è utilizzata da numerose istituzioni anche per altre finalità soprattutto di natura amministrativa e fiscale. Già dal 2008 infatti la classificazione ATECO è condivisa e adottata quale unica e comune regola di classificazione da parte della pubblica amministrazione.
La normativa di riferimento della nuova classificazione è il Regolamento delegato (Ue) 2023/137 della Commissione, del 10 ottobre 2022, che modifica il Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e successiva rettifica 2024/90720. ATECO 2025 pertanto è coerente con la classificazione europea di riferimento NACE Rev. 2.1.
Nel corso del 2020 l’Istat ha avviato ufficialmente i lavori di revisione della classificazione allora vigente (ATECO 2007 aggiornamento 2022) che hanno portato alla definizione della nuova versione della classificazione ATECO 2025.
L’intero processo è stato supportato da un Comitato inter-istituzionale (Comitato ATECO), composto da esperti statistici, rappresentanti dei principali enti amministrativi e delle organizzazioni imprenditoriali proprio in virtù delle finalità anche non propriamente statistiche che caratterizzano la classificazione.
Applicazione della nuova ATECO
Nell’ambito del Comitato ATECO, in una logica di condivisione e coordinamento delle attività e nel rispetto del principio di semplificazione dell’azione amministrativa e di riduzione del carico informativo sugli utenti, l’Istat, il sistema camerale (Camere di Commercio, Unioncamere e InfoCamere) sentito il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il sistema fiscale (Agenzia delle entrate e Sogei), in qualità di enti responsabili di registri di unità economiche sia statistici che amministrativi, hanno concordato una strategia comune per l’implementazione operativa di ATECO 2025 nello svolgimento dei loro rispettivi compiti istituzionali.
Tenuto conto della normativa europea sopra menzionata e della decisione concordata a livello nazionale di adottare operativamente la nuova classificazione a partire dal 1° aprile 2025, il sistema fiscale mette a disposizione di tutti i contribuenti la modulistica aggiornata alla luce della nuova classificazione per le diverse finalità, mentre l’Istat e il sistema camerale metteranno in atto una strategia di ricodifica completa dei rispettivi registri di unità economiche.
L’impostazione strutturale di ATECO 2025
La classificazione ATECO 2025 mantiene lo stesso impianto metodologico di ATECO 2007 aggiornamento 2022 ereditandone la sua impostazione strutturale; si caratterizza pertanto per la sua natura gerarchica articolata in sei livelli ordinati dal più alto che contiene raggruppamenti molto ampi di attività economiche (livello aggregato) al più basso (livello disaggregato). In una classificazione gerarchica è possibile descrivere ogni raggrup