Il concordato preventivo biennale introduce nuove dinamiche fiscali e contabili per le imprese. Tra vantaggi, impegni e rischi, l’adesione impatta su bilancio, imposte e pianificazione. Una scelta strategica che richiede valutazioni accurate e trasparenza verso soci e stakeholder.
Introduzione al Concordato Preventivo Biennale
Tracciare un quadro degli effetti dell’adesione al concordato preventivo biennale previsto dalla Legge n. 13/2024 è oggi, in prossimità della scadenza per l’approvazione del bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2024, una necessità inderogabile.
Il concordato preventivo biennale, introdotto dalla Legge n. 13/2024 nell’ambito della riforma fiscale, rappresenta uno strumento innovativo nel panorama tributario italiano. Si tratta di un istituto che consente alle società di capitali e altri soggetti passivi di imposta di definire preventivamente, in accordo con l’Amministrazione Finanziaria, l’ammontare delle imposte da versare per il biennio 2025/2026.
Questo strumento risponde a una duplice esigenza: da un lato, garantire certezza e stabilità nel rapporto fisco-contribuente, dall’altro, migliorare la compliance fiscale attraverso un accordo preventivo che riduca il contenzioso e incentivi l’adempimento spontaneo.
La peculiarità del concordato preventivo biennale sta nel fatto che il contribuente si impegna a dichiarare un reddito imponibile minimo concordato, a prescindere dal risultato economico effettivamente conseguito negli esercizi oggetto di accordo, ottenendo in cambio una serie di benefici in termini di stabilità fiscale e limitazione dei poteri di accertamento dell’Amministrazione Finanziaria.
Aspetti contabili e fiscali dell’adesione al concordato preventivo biennale
L’adesione al concordato preventivo biennale genera significative ripercussioni sul bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2024 delle società di capitali che hanno optato per tale istituto. Esaminiamo nel dettaglio questi effetti, sia sotto il profilo contabile che sotto quello fiscale.
1 – Rilevazione dei debiti tributari
La prima e più evidente conseguenza dell’adesione al concordato riguarda la determinazione e la rilevazione dei debiti tributari. La società che ha aderito al concordato dovrà calcolare le imposte sul reddito concordato, che potrebbe differire da quello che risulterebbe applicando le ordinarie regole di determinazione dell’imponibile fiscale.
Nel bilancio chiuso al 31/12/2024, la società rileverà:
CONTI | DARE | AVERE |
Imposte correnti IRES (CE) |