Il nuovo quadro normativo sulla scissione con scorporo chiarisce aspetti fondamentali legati al computo dell’holding period, superando ambiguità passate.
L’approccio rivaluta l’azienda come entità unitaria, con implicazioni significative sul regime fiscale. Approfondiamo i dettagli e le implicazioni pratiche.
Nuovi criteri per il computo dell’holding period nella scissione con scorporo
In ordine all’operazione di scorporo dell’azienda, l’opzione legislativa definitivamente optata nel nuovo art. 16 del decreto legislativo approvato il 3 dicembre 2024 risolve l’insidiosa questione relativa all’individuazione dell’holding period che, come noto, partecipa dei presupposti legislativamente richiesti per poter fruire del regime PEX in caso di successiva cessione della partecipazione ricevuta dalla società scissa.
Il nuovo dato normativo nella sua versione corrente recita:
“Ai fini del computo del periodo di possesso delle partecipazioni ricevute dalla società scissa si tiene conto anche del periodo di possesso dell’azienda oggetto di scorporo”, …
…dismettendo la precedente versione letterale usata dall’art. 17 del D.Lgs del 30 aprile 2024:
“ …si tiene anche conto del periodo di possesso delle attività e passività oggetto di scorporo”.
Dal possesso di beni aziendali all’azienda come universitas
Tale sostituzione di scrittura normativa consegue il risultato di escludere, in caso di scorporo di un’azienda, di dover attribuire rilevanza all’anzianità di possesso delle sue singole componenti costitutive, consentendo all’azienda di riappropriarsi della sua precisa identità giuridica, come configurata all’art. 2555 codice civile che la individua alla stregua di una “universitas”.
Superamento delle criticità della pronuncia della Cassazione
Il raccordo, decisamente