Con le risposte 204 e 207 fornite il 25 giugno, l’Agenzia delle Entrate, allineando la propria posizione a quanto già previsto dall’art. 5 del Decreto crescita, in fase di conversione, afferma la valenza delle Convenzioni contro le doppie imposizioni al fine di stabilire la residenza dei rientranti, ribadendo che “la ratio della norma sia volta a valorizzare, per i soggetti che non risultano iscritti all’AIRE, la possibilità di comprovare il periodo di residenza all’estero sulla base delle Convenzioni contro le doppie imposizioni”. Il Decreto crescita, con la norma in esame, ha posto fine ad un contenzioso che, a fine 2018, aveva visto protagonisti il Fisco ed i ricercatori italiani rientrati dall’estero. (Valeria Nicoletti)
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