La fattura differita permette alle imprese di posticipare l’emissione grazie al documento di trasporto (Ddt), che registra le operazioni senza richiedere l’accompagnamento fisico dei beni. Per una gestione efficace della fatturazione, è essenziale capire se prevale l’incasso o l’emissione del Ddt per stabilire il momento corretto per emettere la fattura elettronica, sia immediata che differita.
Il Documento di trasporto (Ddt)
Capita, nell’ambito dei rapporti commerciali, che le imprese (in genere quelle che vengono beni) emettano Documenti di trasporto, al fine di avvalersi della fatturazione differita. Si ricorda che detto documento (di cui al DPR 472/1996, che ha abrogato il DPR 627/1978 che disciplinava la bolla di accompagnamento dei beni viaggianti) non deve più scortare i beni durante il trasporto.
Chiara sul punto la circolare 8/E/2020, paragrafo 1.8 laddove afferma che:
«il documento di trasporto (d.d.t.) ha assunto una funzione prettamente contabile, oltre che di strumento idoneo a superare le presunzioni di cessione e di acquisto di cui al D.P.R. 10 novembre 1997, n. 441.
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I d.d.t., dunque, sono i documenti principali, seppure non unici (si veda l’articolo 21, comma 4, lettera a), del D.P.R. n. 633 del 1972) su cui poggia l’emissione delle fatture c.d. “differite”, ossia emesse entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni in esse dettagliate [come previsto dal c