I rischi per gli amministratori che non adottano adeguati assetti aziendali: questi strumenti sono fondamentali per individuare in anticipo segnali di crisi e garantire la continuità aziendale. La mancata implementazione può comportare responsabilità personali per amministratori e sindaci. È cruciale che le imprese si dotino di un’organizzazione e controllo adeguati per salvaguardare la propria attività e prevenire problemi futuri. Cerchiamo di capire l’importanza di questi strumenti nella gestione aziendale…
Una recente decisione del tribunale di Cagliari ha evidenziato come la mancata implementazione degli adeguati assetti in azienda rischi di ritorcersi contro gli amministratori.
Il D.Lgs. n. 14/2019 e successive modifiche conosciuto anche come il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha imposto l’obbligo per tutte le imprese di dotarsi del c.d. adeguati assetti, ovvero degli strumenti in grado di individuare precocemente fenomeni di disfunzione e di crisi con lo scopo di garantire la continuità dell’attività imprenditoriale.
Cosa sono gli adeguati assetti?
Gli adeguati assetti contemplati sia dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza sia dall’ex art. 2086 del codice civile si pongono come obiettivo la sana e funzionale gestione imprenditoriale nonché la consapevolezza maturata dall’imprenditore di fronte a scelte gestionali e fatti amministrativi che investono la propria attività.
Gli imprenditori sono chiamati ad adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato e proporzionato alle dimensioni ed alla tipologia dell’impresa volto ad individuare tempestivamente eventuali squilibri patrimoniali ed economico-finanziari.
Gli amministratori sono tenuti ad accedere tempestivamente alle prime avvisaglie di squilibrio ad uno degli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza. I creditori pubblici qualificati da parte loro segnaleranno ad amministratori e sindaci esposizioni debitorie nei loro confronti superiori a determinate soglie: tali segnalazioni costituiranno importanti segnali di allarme.
Dalla mancata adozione di un assetto adeguato e dalla mancata o non tempestiva reazione ai segnali di crisi deriverà la responsabilità personale degli imprenditori, e quindi di amministratori e sindaci, verso la società, i creditori sociali, i singoli soci ed i terzi.
Assodato che la crisi di impresa erode progressivamente il sistema aziendale colpendo anche gli assetti virtuosi che producono valore, il legislatore fallimentare ha regolamentato finalmente, a parere di chi scrive, l’obbligo di monitorare lo stato di salute aziendale e fare maturare una certa cultura aziendale agli amministratori ed imprenditori che associano l’analisi ed il monitoraggio con qualcosa di meramente burocratico.
Allo stato dell’arte molti imprenditori fanno grande fati