Siamo nella fase di controllo e verifica del modello Redditi 2024 per l’anno 2023. Uno degli aspetti più interessanti per le persone fisiche titolari di partita IVA è l’applicazione della flat tax incrementale. I contribuenti che hanno cessato l’attività nel 2023 possono, infatti, usufruire della Flat tax incrementale, ma la chiusura anticipata influisce sulla dichiarazione dei redditi. L’Agenzia Entrate ha chiarito che reddito e franchigia devono essere proporzionati ai giorni di attività svolta. Questo potrebbe portare a dover correggere le dichiarazioni già presentate o i pagamenti effettuati, richiedendo l’uso del ravvedimento operoso per regolarizzare eventuali differenze.
I soggetti che hanno cessato l’attività nel periodo d’imposta 2023 possono fruire della c.d. Flat tax incrementale. Tuttavia, la cessazione anticipata dell’attività determina effetti rilevanti sulla compilazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023.
L’Agenzia delle entrate ha fornito alcune indicazioni sul punto nel corso di un recente incontro con la stampa specializzata. Le indicazioni, arrivate oramai a tempo scaduto, potrebbero di fatto obbligare i contribuenti ad integrare il versamento del saldo effettuato entro la scadenza del 31 luglio o entro il 30 agosto con la maggiorazione dello 0,40 per cento.